“In Vino…Vietri”, in programma il 10 e l’11 novembre, è l’appuntamento con il novello organizzato dalla Pro Loco di Vietri sul Mare nei vicoli della cittadina della Costiera amalfitana, perla dell’artigianato campano.
Il centro storico del comune si trasformerà in una cantina a cielo aperto con l’allestimento di stand dove si potranno degustare vini novelli, e non solo, offerti dalla “Cantina sociale Val Calore Castel San Lorenzo”. Sabato l’inaugurazione alle 17,30 per poi riprendere con la non stop di domenica 11 novembre.
La manifetsazione non propone solo vino, ma anche alcuni prodotti tipici della gastronomia locale e spettacoli di musica e canti della tradizione partenopea.
Da non perdere i bicchieri di ceramica realizzati per l’occasione in serie limitata, realizzati dai maestri ceramisti.
Il centro storico del comune si trasformerà in una cantina a cielo aperto con l’allestimento di stand dove si potranno degustare vini novelli, e non solo, offerti dalla “Cantina sociale Val Calore Castel San Lorenzo”. Sabato l’inaugurazione alle 17,30 per poi riprendere con la non stop di domenica 11 novembre.
La manifetsazione non propone solo vino, ma anche alcuni prodotti tipici della gastronomia locale e spettacoli di musica e canti della tradizione partenopea.
Da non perdere i bicchieri di ceramica realizzati per l’occasione in serie limitata, realizzati dai maestri ceramisti.
L’arte della ceramica a Vietri è antichissima, anche se le sue origini, che risalgono probabilmente ai Tirreni, sono difficili da documetare. Presente sin dal Medioevo, le prime notizie di una fiorente attività legata alla produzione della ceramica, destinata all’edilizia, risalgono al XIV. Ma per avere una documentazione certa dell’industria del cotto a Vietri, occorre arrivare al XVI secolo. Fino ad allora, Vietri è solo uno dei tanti centri di una più vasta realtà produttiva che toccava Nocera, Cava, Salerno, dalla quale la cittadina costiera si è svincolata grazie all’abbondanza di acqua e alla stategica posizione favorevole ai commerci.
Nel XVII secolo, favorito dall’immigrazione di artigiani abruzzesi e irpini, avviene il salto qualitativo, con l’acquisizione di forme e decorazioni artistiche nuove e la produzione di oggetti legati al culto religioso: acquasantiere domestiche, piastrelle a soggetto religioso, pannelli e edicole votive.
Le vedute della Costiera amalfitana, colline e rocche a picco sul mare, marine e viandanti solitari caratterizzano la produzione del XVIII secolo ovunque ben delineata dalle alte e ripide montagne sullo sfondo. Dalla seconda metà dell’Ottocento, poi, si afferma all’attenzione dei mercati la locale produzione dei pavimenti decorati per uso edile.
Dopo un primo ventennio di stasi, nel secolo XX, la produzione vietrese riceve un nuovo impulso tra le due Guerre grazie all’arrivo di numerosi artisti per la gran parte tedeschi che vi si insediarono ed attorno a i quali gravitarono un folto gruppo di grandi artisti italiani, fra i quali, Guido Gambone e Giovannino Carrano. Con Irene Kowaliska compaiono, fra i soggetti della ceramica vietrese, figure e scene tratte dalla vita dei posto: pescatori, mamme coi loro bambini; mentre a Riccardo Doelker, innovatore del cromatismo tradizionale, si deve la creazione in creta del “ciucciariello” nel 1923 che divenne il simbolo di Vietri e della sua ceramica. Dal secondo dopoguerra in poi, Vietri ha guadagnato una stabile posizione sui mercati nazionali ed internazionali per i suoi manufatti: pavimenti, piatti, oggettistica e souvenir.
Vietri continua ad incantare ancora oggi i visitatori con le sue botteghe grondanti di ceramiche colorate, tutte diverse le une dall’altre sebbene create nel solco della tradizione che predilige soggetti provenienti dal vissuto quotidiano nelle campagne e della marineria, come i limoni e l’uva, i polpi ed i pesci, ma anche altri gradatamente inseriti come gli animaletti di gusto quasi etnico.
Negli ultimimissimi anni alcuni giovani si stanno imponendo con uno stile innovativo, e altro, rispetto a quello della tradizione, sebbene di questa conservi la scelta nell’uso del colore: sempre netto, senza sfumature. Guardati con un pò di diffidenza dai più anziani, si moltiplicano le loro botteghe, nelle quali grandi e piccoli, vasi e lampade, portafiori e coppe, si vestono di rossi accesi, verdi smeraldo, caldi gialli e discrete pennellate di colori quasi fluorescenti, per andare incontro al gusto dei più giovani.
I soggetti sono per lo più umani:pianisti o sassofonisti appassionati, coppie di innamorati, estremamente stilizzati, ed un pò di gusto astratto per quanto sono scomposti in pezzi più o meno geometrici che, applicati sulle rotondeggianti e “grassocce” ceramiche, si addolciscono producendo un effetto caldo e piacevole.
Per approfondimenti:
Guarda il video su Vietri
Visita il Museo provinciale della ceramica vietrese, ospitato nella splendida Villa Guariglia, con giardini e paesaggi mozzafiato sulla costa. Per informazioni contattare lo 089.212215 o scrivere a: info@prolocovietrisulmare.it.
Foto: sito Pro Loco Vietri