Aglianico e Aglianico, la più grande kermesse mai dedicata al vitigno Aglianico principe del Sud, in programma alla Fabbrica dei Sapori di Battipaglia (SA), si arricchisce di giorno in giorno (vai al post precedente). Nel corso della due giorni con la diretta tv su Telecolore e Sky 849 il giornalista e wine blogger Luciano Pignataro intervisterà 13 enologi interpreti delle diverse espressioni dell’Aglianico nei vari territori del mezzogiorno continentale.
Sul palco, mercoledì 11 novembre un gruppo di enologi appartenenti a diverse generazioni e scuole enologiche ed operanti nelle cinque province della Campania e in Basilicata:
Antonio Di Gruttola, Raffaele Inglese, Enzo Mercurio, Pietro Razzino, Lucio Mastroberardino e Fortunato Sebastiano.
I profili:
Antonio di Gruttola. Giovane enologo d’avanguardia operante in più province della Campania, bilancia perfettamente la sapienza enologica moderna senza tradire lo spirito del vitigno, in poche parole un illuminato sintetizzatore di antiche tecniche enologiche.
Raffaele Inglese. Enologo di altra generazione, grandissima esperienza sul vitigno Aglianico in Irpinia, anche presso aziende da grandi numeri, la sua è un’ impostazione classica, i vini riflettono l’annata in modo diretto e naturale senza particolari costruzioni enologiche.
Lucio Mastroberardino. Appartiene ad una famiglia simbolo della nascita della viticoltura di qualità in Campania. Ai Mastroberardino si deve la diffusione dei nostri vitigni autoctoni in Italia e all’estero. Lucio, enologo di una delle due aziende della grande famiglia Mastroberardino, è un professionista sempre in movimento e a confronto con altre realtà enologiche nazionali e internazionali. La sua è un’impostazione classica di assoluto rispetto delle peculiarità del vitigno Aglianico.
Vincenzo Mercurio. Giovane winemaker, come ama definirsi, formatosi alla scuola di uno dei Professori dell’Aglianico, esperienza ultra decennale in Sannio, Irpinia, Francia e oggi nelle cinque province campane. Tutto parte dal concetto di “Terroir”, l’unicità che si crea dall’interazione delle caratteristiche di suolo, vitigno, clima, uomo e cultura, senza ricorrere a tecnologie esasperate, né in vigna, né in cantina. Vanta esperienze importanti con le più significative espressioni dell’Aglianico: Taurasi, Taburno e Falerno del Massico.
Pietro Razzino. Siamo nel cuore dell’“ager falernum”, a Falciano del Massico (Ce). Qui opera Pietro Razzino, figlio di questa terra e interprete fedele del Falerno del Massico da vitigno Primitivo, come consentito dal disciplinare che ammette Aglianico, Piedirosso e Primitivo. Impostazione classica su viti ultrasettantenni, corrispondenza gusto – olfattiva più immediata ottenuta da paziente lavoro di affinamento in legno e bottiglia, senza condizionamenti da parte del frettoloso mercato.
Fortunato Sebastiano. Giovane enologo irpino, romantico pensatore, amante delle avventure impossibili. Lavora in tutta la Campania e collabora con centri di ricerca internazionale sul DNA della vite. Lo stile di Sebastiano è rispettoso del vitigno al 100%, non ama stressare le uve, ne ricerca la perfetta espressione ampelografica in corrispondenza con il territorio di riferimento. E’ alla ricerca della continua crescita e ama sperimentare e farsi le ossa con i vitigni autoctoni più tradizionali, nelle varie aree viticole campane che segue, soprattutto in Costa d’Amalfi con il vitigno Tintore, nel beneventano e in Irpinia con Falanghina, Aglianico e Piedirosso, in Cilento con l’Aglianico confinante con il Montevetrano e il Fiano, nel casertano con il Falerno. In generale un approccio silenzioso, quasi scorbutico, lontano da vini piacioni e ruffiani.
Mentre giovedì 12 novembre il live show sullo stile dell’Aglianico, vede sul palco, in diretta dalla Fabbrica dei sapori gli enologi:
Fabio Mecca, Sergio Romano, Sergio Pappalardo, Antonio Pesce, Angelo Valentino e Pierpaolo Sirch.
Il loro profili:
Fabio Mecca.Enologo vulturino della scuola di Roberto Cipresso, anima della Compagnia delle Vigne, un’azienda – gruppo di Rionero (Pz) che raccoglie 4 cantine accomunate da filosofia enologica e obiettivi aziendali, della quale è unico enologo, con l’obiettivo di fare vini fedeli al territorio, diversi dai soliti bicchieri ad un costo contenuto e accessibile al consumatore. Tra le aziende anche una campana, con la quale, unico enologo lucano in Campania, sta ottenendo grandi risultati.
Sergio Romano.Enologo vesuviano con interessanti esperienze, oltre che nella zona di nascita, in Irpinia, con un innovativo esperimento di vinificazione in bianco dell’Aglianico, nell’areale del Taburno, in Cilento e, recentemente, protagonista di una vendemmia a Capri, in direzione del recupero della viticoltura isolana. Impostazione classica ma ben disposto all’innovazione moderata.
Sergio Pappalardo.Giovanissimo enologo salernitano con numerose esperienze in aziende italiane: Cinqueterre, Ischia, Irpinia, Pantelleria e territori emergenti come il Cilento. Lavora su varietà autoctone: Vermentino, Bosco, Albarola, Fiano, Biancolella, Greco, Aglianico, Piedirosso e Primitivo. È particolarmente interessato al recupero e alla ricerca di varietà quasi estinte quali Santa Sofia, Mangiaguerra e diverse altre. Presta la sua consulenza in Campania e in Liguria con profondo interesse verso l’agricoltura e la viticoltura biodinamica. Dal 2000 avvia insieme ad altri soci un progetto ambizioso, “Consenso Wine”, la creazione di una società attiva a 360° per la consulenza nel mondo del vino.
Antonio Pesce.Giovane e dinamico professionista ,anima profondamente vesuviana, diretto discendente della grande tradizione enologica paterna, opera oggi in tutta la Campania, esclusivamente su vitigni autoctoni, in particolare la Catalanesca vesuviana. Ha raggiunto un giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Di spirito allegro e fortemente attaccato alla terra, ama prendere in carico completamente le aziende da lui seguite senza distinzione tra giorno e notte. Importanti consulenze per l’Aglianico in Irpinia e in tutto il comprensorio all’ombra del Vesuvio.
Angelo Valentino.Tradizionale e felice mano di molte aziende campane, professionista dell’“understatement” in Penisola Sorrentina, Sannio e Irpinia dove gestisce con successo anche una propria cantina, Angelo Valentino è da sempre garanzia di perfetta interpretazione dell’annata e del mantenimento della stessa regia nel corso delle stagioni senza cedere alla tentazione di inseguire capricci del tempo e delle mode. Stile marcato, ma non imponente, grande attenzione alle differenze del microclima e al rispetto delle caratteristiche del vitigno.
Pierpaolo Sirch, poliedrico agronomo friulano trapiantato in Campania, profeta della vera nascita del vino in vigna, c’è vigna e vigna però, e, soprattutto, c’è modo e modo, in base a conoscenze tecnico-empiriche, sensibilità, esperienze e capacità professionali, di condurre la vigna, di impostarla, nel corso dell’anno e delle diverse fasi fenologiche, perché produca in un determinato modo e non in un altro.
Nasce così, accanto a quella degli enologi e degli agronomi, una nuova categoria di consulenti, quella dei “preparatori d’uva“. E’ così che si definisce Sirch oggi, amministratore delegato della Feudi di San Gregorio e consulente di molte aziende in Campania e al Sud.