Ho scoperto ieri che Campania che vai “ha i Google Sitelinks”. Più che un virus letale attaccato a questo blog dal più potente motore di ricerca al Mondo, si tratta di un vero toccasana, un premio assegnato a queste pagine nate per diletto (e per molte altre ragioni) il 10 giugno 2007 (vai al primo post pubblicato) che di fatto facilita l’individuazione di contenuti rilevanti e quindi la navigazione al suo interno. L’immagine al lato mostra il risultato che si ottiene cercando questo blog nel web e i vari Sitelinks generati. Ricordate il simpaticissimo e discusso spot di lancio del Museo Madre di Napoli, nella quale due visitatori napoletani “Dop” guardavano interdetti una delle opere in esposizione con la testa di sbieco? “Ma che r’è?”, si chiedevano con una colta espressione sul viso (vai a vedere lo spot su Youtube). Allo stesso modo osservavo che da qualche tempo, Google segnalava sotto il primo dei risultati di ricerca che riguardavano Campania che vai, una serie ulteriori di link. Ieri la rivelazione: i Sitelinks, mi insegna l’Ais Napoli (a sua volta intenta a festeggiare anche lei la presenza dei suoi sitelinks), sono assegnati in automatico da Google. Guido Fusco (vai) spiega sul blog della delegazione napoletana dell’Associazione Italiana Sommelier, più dettagliatamente, quali sono le caratteristiche che di norma accomunano i siti premiati con Google Sitelinks. Una buona parte del risultato è dovuta al gradimento riscosso dai contenuti. Insomma mentre milioni di webmaster si interrogano su come ottenerli per i propri risultati, mentre si dipanano le matasse di leggende sui criteri di loro assegnazione, io li avevo e rischiavo che me li togliessero, senza neanche avere il piacere di festeggiarli. Si, perchè cosi’ come sono attribuiti, possono essere rimossi (su questo vedi simonecarletti.com). Vanno e vengono. Come il raffreddore. Che io fossi allo scuro di tutto, non deve sorprendervi: il posizionamento di questo blog sui MDR non è frutto del caso, ma di continui accorgimenti, si, ma questo non vuol dire che una “campana che va nel web da sola”, sappia sempre tutto. A questo serve la rete: ad ampliare le proprie abilità con l’uso delle tante risorse open source a disposizione e ad accrescere le proprie conoscenze facendo tesoro delle idee e esperienze altrui.
12 ottobre 2008 Campania che vai, sitelinks che tornano
Dunque i ringraziamenti sono tripli: all’Ais per avermi dato gli occhiali da vista per la lettura di questo fenomeno che mi vedeva protagonista inconsapevole, ai “ragnetti” di Google per far bene il proprio lavoro e agli utenti di Campania che vai per essere qui a sceglierla, a cliccarla. E a leggermi.