Torna Forkeat, il format artistico culinario ideato da Giovanni Scafuro. La prossima cena si terrà presso il ristorante Zerodue (Corso di Porta Ticinese, 6 – Milano) il prossimo 13 novembre 2011 dalle ore 20:00.
Il menu prevede sette portate per sette diverse posate, ideate dallo scultore napoletano Giovanni Scafuro, che è noto per le sue opere realizzate con materiali di riciclo. Dai gioielli agli elementi di arredo, in una ricerca artistica in progress continuo, Scafuro rivela le varie anime delle cose, il cui uso può essere soggetto a innumerevoli varianti.
La cena darà modo di usare la forchetta a nove code per gli antipasti piccanti, quella per rubare il sushi dal piatto del dirimpettaio, col cucchiaio chi non ama il brodo mangerà il brodo, chi lo ama berrà la vellutata di zucca, l’ampolla di San Gennaro dispenserà la salsa sul guanciale di vitello e lo snodo costringerà a mangiare il pollo con le mani. Alla fine col pennino da caffè ci si potrà divertire a scrivere con il cioccolato del tortino.
Un’esperienza insolita fatta più ricca dai vini dell’Arcipelago Muratori: NumeroZero Villa Crespia Franciacorta Dosaggio Zero, Caucino Oppida Aminea Greco Sannio DOC 2008 in formato magnum e Barricoccio® Rubbia al Colle Val di Cornia Suvereto Sangiovese DOC 2007.
Tre etichette di prestigio che identificano al meglio le isole dell’Arcipelago Muratori. NumeroZero è il Franciacorta che rappresenta la ricerca in vigna e in cantina per realizzare bollicine quale massima espressione del territorio. Caucino è il Greco della Tenuta Beneventana Oppida Aminea, un vino “giallo” secondo la definizione del vitienologo Francesco Iacono, che dimostra la capacità dei vini del Sannio di essere longevi e nel pieno della loro maturità dopo un lungo affinamento. Barricoccio® è un Sangiovese affinato in una particolare barrique di terracotta, ideata nella Cantina di Rubbia al Colle, a Suvereto nella Maremma Livornese. Il numero massimo di questa cena è di trentacinque partecipanti, quindi affrettatevi a prenotarvi qui. Oppure contattando direttamente il ristorante: Zerodue allo 02 89420241.
Qui la prefazione al libricino con il quale Scafuro presenta l’iniziativa:
Forkeat: quando la forchetta concorda con ogni stato della materia, fantasia inclusa
di Monica Piscitelli (giornalista enogastronomica)
Chi mai ha messo in discussione la forchetta?
Chi anche semplicemente ha accarezzato l’idea ritornare sui passi del suo inventore alla ricerca di un percorso alternativo?
Tutto sulla tavola moderna ha subito un’evoluzione: dalle pietanze alle forme dei bicchieri, dallo stile dei vini ai tovagliati, dagli accostamenti agli arredi dei locali.
Molta acqua è scorsa sotto i ponti della ristorazione italiana, eppure, al di là di pochi dettagli puramente estetici, le posate – forchetta e cucchiaio – sono rimasti immutati.
Giovanni Scafuro, artista napoletano allevato al gusto in una metropoli che rimpasta di continuo ingredienti e ricette, anche di vita, rimescola le carte sulla forchetta rimettendone in discussione il ruolo.
Il suo Forkeat solleva su questo compagno silenzioso dei nostri pasti, stabilmente al servizio della tavola dal Settecento, una domanda mai scandita: perché? Immediatamente, poi, un’altra: come?
Le risposte, tutt’altro che univoche, albergano nella capacità di chef, gastronomi e “foodies” di scatenare la fantasia e di fare della propria esperienza di pranzi, buffet e performance di cucina il punto di ripartenza per un ruolo più centrale della forchetta. Un ruolo nel quale essa si fa opera d’arte, dettaglio di gusto, spunto di riflessione e modo nuovo per compiere l’atto naturale del portare il cibo alla bocca.
Per solido, liquido, spumoso, cremoso, granuloso, a scaglie che sia, il cibo, e l’anima di chi gli ha dato forma, sono catturati da Giovanni Scafuro in maniera originale e impensata e portati in punta di forchetta.
Forkeat è un modo di vedere il cibo, di preparare la tavola o di trascorre una serata. O, ancor meglio, tutto questo insieme: è la sua risposta a quegli interrogativi.