Il calendario delle proiezioni delle opere in Concorso alla quarta edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani nelle due sezioni di concorso, Human Rights Short dedicata ai corti, e Human Rights Doc, riservata ai documentari.
LE PROIEZIONI SI TERRANNO PRESSO IL CINEMA ACADEMY ASTRA DI NAPOLI DA LUNEDI 14 NOVEMBRE FINO A GIOVEDI 17 NOVEMBRE, OGNI SERA DALLE ORE 19.00 FINO ALLE ORE 23.30
LA PREMIAZIONE AVRA’ LUOGO IL 19 NOVEMBRE 2011 ALLE ORE 22 PRESSO LA SALA SISTO V DELLA BASILICA DI SAL LORENZO MAGGIORE IN VIA TRIBUNALI, 316
Le sinossi complete sono disponibili su http://cinenapolidiritti.it/web/concorso-cinematografico-2011
INGRESSO GRATUITO. Il PROGRAMMA:
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HUMAN RIGHTS SHORT
“Hitler’s Drug” di Alessandro Molatore (Irlanda/Italia/Messico 2011 / 10 min.)
A Poipet, città di confine tra la Tailandia e la Cambogia, Thon ci guida tra gli incubi, le speranze e la realtà di un giovane alla guida di una piccola gang.
“La decima onda” di Francesco Colangelo (Italia 2011 / 16 min.)
Quando uno straniero arrivava, gli si offriva del cibo, un letto e ci si sedeva insieme, intorno al fuoco, ad ascoltare i suoi racconti dall’altra parte del mare.
“Corti” di Angelo Cretella (Italia 2011 / 21 min.)
La vecchia barberia e la compagnia dell’amico Santulli sono tutto ciò che resta a Michele, barbiere di un piccolo paese di provincia.
HUMAN RIGHTS DOC
“The Well – Voci d’Acqua dall’Etiopia” di Paolo Barberi e Riccardo Russo (Italia 2011 / 56 min.)
Sud dell’Etiopia, i pastori Borana meritano una particolare attenzione per la loro straordinaria capacità di garantire un accesso gratuito generale ai loro pozzi.
“This is my Land…Hebron” di Giulia Amati e Stephen Natanson (Italia 2010 / 72 min.)
Hebron è un luogo conteso, qui il conflitto ha preso la forma di una guerra tra vicini di casa dove l’obbiettivo è conquistare ogni giorno un metro in più di città.
“Locked in Limbo” di Alvaro Lanciai (Italia 2011 / 61 min.)
Cipro, Malta, Ceuta. Destini di giovani migranti, che spesso restano congelati per anni in attesa di una risposta.
Martedì 15 Novembre
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HUMAN RIGHTS SHORT
“Lamngen Mapu” di Rami Gonzalez (Italia/Cile 2010/2011 / 20 min.)
In Cile il popolo dei Mapuche ha vissuto tutto questo e lotta per sopravvivere; cercando disperatamente di ritrovarsi e riconquistare la propria cultura.
“Tiro a Vuoto” di Roberto Zazzara (Italia 2011 / 15 min.)
In una scuola superiore gli attriti tra ragazzi sono quotidianità. C’è chi coltiva l’amicizia sincera, e c’è invece chi basa i rapporti sulla prepotenza, il silenzio sui propri dolori.
“La polvere” di Giuseppe Carrieri (India 2010 / 11 min.)
Una piccola fioraia e un giovanissimo prestigiatore si inseguono, senza saperlo, dentro le arterie di una città per loro smisurata.
HUMAN RIGHTS DOC
“A Mao e a Luva – Storia di un trafficante di libri” di Roberto Orazi (Italia 2010 / 65 min.)
Ricardo Gomez Ferraz, ispirato a 16 anni dalla lettura di un libro inizia una rivoluzione silenziosa dal basso, in una delle favelas più pericolose del Brasile.
“Good Buy Roma” di Gaetano Crivaro (Italia 2011 / 50 min.)
Ll’edificio di Via del Porto Fluviale 12 era un magazzino militare. Dal 6 giugno 2003 vivono, in questo ex scheletro, circa 100 famiglie, provenienti da tre continenti. In 8 anni sono nati circa 40 bambini.
“Il Nuovo Sud dell’Italia” di Pino Esposito (Italia 2010 / 74 min.)
E` un film di riflessione sul sud Italia che sta cambiando e sta diventando, da luogo di emigrazione, luogo di immigrazione.
Mercoledì 16 Novembre
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HUMAN RIGHTS SHORT
“Scala cromatica” di Costantino Sgamato (Italia 2010 / 2 min.)
Armonia è necessità d’unione, concatenazione d’elementi. Cosa resta se taluni di questi, forse i più contrapposti, vengono estromessi?
“The Beaten” Simon Mckeown (United Kingdom 2011/ 8 min.)
Uno studio sulla disperazione e sugli abusi che le persone con disabilità, oggi come nel futuro, soffono. Girato in una sola stanza, la performance di Liz Carr è un tour de force di emozioni, vulnerabilità e potenza.
HUMAN RIGHTS DOC
“Le White” di Simona Risi (Italia 2010 / 50 min.)
Milano. Tra la tangenziale Est e un campo di tiro sorgono le “Case bianche” dette “le White”, case popolari costruite nel 1986 e abitate da 150 famiglie, bianche perchè bianco è il colore dei pannelli d’amianto di cui sono rivestite.
“Bakroman” di Gianluca e Massimiliano De Serio (Italia 2010 / 74 min.)
In lingua moré (Burkina Faso) “bakroman” significa “ragazzo di strada”: nelle strade di Ouagadougou più di seicento ragazzi vivono senza niente da mangiare, né un tetto sotto cui dormire.
“La fabbrica incerta” di Luca Rossomando (Italia 2010 / 52 min.)
Il film racconta la vita quotidiana dentro e fuori lo stabilimento Fiat di Pomigliano attraverso la voce di otto operai, tra questi una donna.
“365 without 377” di Adele Tulli (Italia 2011 / 53 min.)
Imposta sotto il dominio inglese nel 1860, la “Section 377” del Codice Penale Indiano criminalizzava qualsiasi atto di naturale sessuale fra due adulti dello stesso sesso, stigmatizzandoli come “contro natura”.
Giovedì 17 Novembre
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HUMAN RIGHTS SHORT
” I’m Here” di Jude Chehab (Libano 2011 / 4 min.)
Un film di 4 minuti che parla di come la società ponga limiti alla ‘Hijabis’, la libertà di espressione.
“In My Prison” di Alessandro Grande (Italia 2010 / 7 min.)
Un detenuto non riesce a sopportare l’ambiente opprimente che si respira all’interno di un carcere ed escogita così un piano per mettere fine alle sue angosce e ritrovare la serenità.
HUMAN RIGHTS DOC
“(R)esistenza” di Francesco Cavaliere (Italia/Olanda 2011 / 82 min.)
(R)esistenza racconta otto storie di resistenza civile a Scampia, il noto e problematico quartiere alla periferia nord di Napoli.
” Lettere dal deserto (Elogio della lentezza)” di Michela Occhipinti (Italia 2010 / 88 min.)
Il mondo corre. Hari cammina. Le sue scarpe consumate percorrono lunghe distanze nel deserto per recapitare messaggi chiusi in lettere scritte a mano, dalla calligrafia preziosa, da consegnare a destinatari che abitano villaggi sperduti, chiusi in una dimensione temporale dimenticata, fuori dal mondo.
“Vivamazonia” di Francesco Cannito (Brasile 2010 / 54 min.)
Nel cuore della foresta amazzonica, sul fiume Jauperì, in un’area abbandonata dalle istituzioni e con un elevato tasso di analfabetismo c’è una piccola scuola rurale.