Giovane enologo emergente, con una significativa esperienza maturata in alcune note cantine del Sud Italia, Fortunato Sebastiano è un professionista sul quale si sta appuntando l’attenzione degli addetti al settore per la sua capacità di valorizzare piccole e grandi realtà vitivinicole, per il suo approccio rispettoso delle peculiarità dei vitigni e del territorio che punta alla valorizzazione del potenziale delle aziende con cui lavora. Tra le altre, in Campania, l’azienda Boccella di Castelfranci, Angelarosa di Santa Paolina, in Irpinia; Reale di Tramonti, Terra di vento di Pontecagnano Faiano, Lunarossa di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno e, infine, Mustilli di S.Agata de’ Goti e Colle Palladino di Castelvenere, nel Sannio. Ho incontrato Fortunato in occasione del secondo appuntamento del ciclo di incontri promosso dall’Ais Napoli in collaborazione con la Fnac: “Professione enologo”, svoltosi nel salottino del book-store vomerese.Dopo l’intervista Fortunato ha accompagnato la degustazione guidata dal sommelier Paride Cimbalo di due delle sue creature:“La Selva Barbera del Sannio 2007” di Colle Palladino (Castelvenere) e “Rasott Campi Taurasini Irpinia Doc 2005” di Boccella (Castelfranci) raccontando episodi del suo lavoro in queste due realtà, una sannita ed una irpina, che segue da alcuni anni. (vai all’intervista sul sito della delegazione di Napoli dell’Ais, che ringrazio ancora dell’invito e dell’ospitalità).
Con le narici piene della frutta della Barbera e le labbra tinte del potente Aglianico, a mo’ di belletto, ho lasciato il Vomero pensandomi “felice di essere campana”. E’ stato un bel mercoledi’ sera che ha portato tanta gente alla Fnac, ma anche altrove, come sottolinea il commento sprizzante buon umore di Luciano Pignataro (vai). La Campania ha voglia di “andare”, di emozionare e di emozionarsi. Allora: al prossimo appuntamento, quello di mercoledi’ 23 aprile 2008, con l’enologo Maurizio De Simone intervistato da Adele Chiagano.