Di bello, non hanno certo il nome, ma di virtù sono ricchissimi. E di storia.
Arrivano al Palazzo Petrucci, in una notte gelida e chiara, per la gran cena di quaranta tra più noti chef della regione e del Sud Italia, con il consueto fare antico di sempre: semplice e un po’ dimesso. Sono i fagioli a formella, le torzelle e le cicerchie. Alcuni, insomma, degli ortaggi e legumi, usciti, per l’evento, dal paniere “Orti di Napoli” di casa Agripromos, azienda speciale della Camera di Commercio di Napoli, promotrice della serata evento che ha portato a Napoli 40 dei migliori chef della Campania e del Sud (vai alle foto). Un’iniziativa che ha portato a incontrarsi, a tutto beneficio della campagna e dei prodotti raccontati dai nostri nonni, una domanda e una offerta di prodotti agroalimentari di eccellenza, rispettivamente, quella degli chef e quella delle istituzioni deputate alla conservazione della biodiversità e alla sua promozione. Un sodalizio che si è consumato sui fornelli della prima stella Michelin di Napoli per mano di Lino Scarallo, coadiuvato dal suo staff efficiente e garbato, dal sommelier Ciro Potenza, per l’occasione affiancato dal collega Angelo Di Costanzo, primo sommelier della Campania. La piazza San Domenico Maggiore, sulla quale si affaccia il locale, custodisce un nuovo tesoro. Il cuore del capoluogo campano continua a scrivere belle pagine di storia. Ne racconto sul wine blog di Luciano Pignataro (vai), che ha collaborato all’evento con Officine Gourmet di Giulia Cannada Bartoli.