Non tutti sono a conoscenza dell’esistenza, tra le Carte di Giacomo Leopardi conservate alla Biblioteca Nazionale di Napoli, di una lista di 49 piatti realizzati con mano sapiente a Napoli, dove il poeta arriva nell’autunno del 1833 insieme all’amico Antonio Ranieri. Il ritaglio di carta avorio, lungo e sottile, è un prezioso promemoria nel quale la scrittura minuta e precisa, chiara ed elegante di Giacomo Leopardi si staglia netta, perdendosi nei toni dell’inchiostro bruno. Nelle case napoletane dove i due amici vivono, accompagnati dalla sorella di Antonio, Paolina, ma soprattutto alla villa Ferrigni, posta alle pendici del Vesuvio (poi nota come “Villa delle Ginestre”- vai al video sull’interessante sito di vesuvioweb.it), ci sarà, infatti, pure un Monsiù, quel cuoco rivoluzionario che risponde al nome di Pasquale Ignarra. Ogni piatto indicato da Leopardi e realizzato da Ignarra riflette una teoria del gusto.
16 ottobre 2008 Presentazione del libro sulla lista autografa di Giacomo Leopardi che racconta il poeta a tavola
Il 16 ottobre 2008 alle ore 17,00 presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli si presenta e discute con gli autori del libro “Leopardi a tavola” di Domenico Pasquariello” Dego” e Antonio Tubelli edito da Fausto Lupetti editore che racconta i quarantanove cibi della lista autografa di Giacomo Leopardi.
Immagine: vesuvioweb.it