La Notte dei Falò nasce come rito propiziatorio nel XVII e festa legata alle celebrazioni per Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e della comunità contadina che ricade il 17 gennaio. I primi falò venivano accesi per scacciare la peste che, nel 1656, solo a Nusco, fece registrare ben 1200 vittime. In tutto il Regno di Napoli, poi, alla fine del XVII secolo, veniva distribuito il pane di Sant’Antonio, preparato con la parte più pura del grasso di un maiale in tenera età. Si trattava di una sorta di unguento per curare l’infezione da Herpes Zoster, detto il “fuoco di Sant’Antonio”. I falò servivano a purificare i luoghi ma anche i corpi, invocando le virtù taumaturgiche di Sant’Antonio.
L’edizione 2009 dell’evento prosegue nel solco di questa tradizione e si rinnova, quest’anno, con l’apertura degli stand enogastronomici sin dalla mattina e con le visite guidate (sia sabato ceh domenica) che si svolgono su prenotazione, contattando lo Studio A2 di Avellino ai numeri 320.9061021 oppure 393.8769198.
Alle 17,00, poi, il Sindaco Giuseppe Del Giudice accende il primo dei falò, accompagnato dai fuochi pirotecnici, dall’esibizione degli sbandieratori di Cava de’ Tirreni e dalla musica. Protagonisti dell’iniziativa poi saranno i piatti della tradizione locale e i vini.
Alle 17,00, poi, il Sindaco Giuseppe Del Giudice accende il primo dei falò, accompagnato dai fuochi pirotecnici, dall’esibizione degli sbandieratori di Cava de’ Tirreni e dalla musica. Protagonisti dell’iniziativa poi saranno i piatti della tradizione locale e i vini.
Immagine: campaniaoggi.it