Oggi si conclude Vitigno Italia, il Salone dedicato al vino da vitigno autoctono che in queste ore sta registrando un preannunciato, ma non per questo meno sorprendente, successo di pubblico. Entusiasti gli organizzatori che hanno avuto ragione nel cambio di location. Il Castel dell’Ovo è riuscito a fare quello che gli spazi della Mostra D’Oltremare in tre edizioni non erano riusciti a realizzare: coinvolgere la città, complice, forse, il presalone che ha il pregio di solleticare la curiosità dei cittadini. Solo nella giornata inaugurale sono stati più di 5000 i biglietti staccati.
Ieri notte, gran festa all’hotel Parker’s con i vini delle aziende Feudi di San Gregorio, Villa Matilde, Cantine Astroni, Tenuta Adolfo Spada, Terredora e Fratelli Muratori, abbinati ai piatti degli chef dell’associazione Chic nata dalla volontà di riunire alcune delle migliori espressioni della ristoranzione italiana di qualità, giovane e per la gran parte stellata.
Oggi, intanto, proseguono gli appuntamenti del Salone: dalle 10.30 l’Osservatorio dell’Appennino meridionale presenta la degustazione guidata “Le radici del vino: i cru dell’Appennino”. Alle ore 14 Dick ten Voord introduce “I Riesling della Germania”. Alle ore 16 un focus sui vitigni autoctoni della Provincia di Salerno racconterà al pubblico storia e caratteristiche di uve poco note come Pepella, Fenile, Falanghina, Ginestra e Tintore. Racconto ancora per Luciano Pignataro, che ringrazio per l’ospitalità, tutto ciò (vai).
Foto: gli chef protagonisti, l’unico pizzaiolo dell’associazione (Enzo Coccia), con Antonio Tubelli, i loro aiuti e un pò dello staff del Parker’s