E’ Pompei la protagonista di Vinum nostrum in programma fino al 15 maggio 2011 a Firenze, Palazzo Pitti. La mostra che ripercorre la storia della vite nell’antichità, dalla Mesopotamia alla Grecia fino a Roma, da dove si diffuse a tutte le Provincie dell’Impero.
VINUM NOSTRUM è probabilmente la mostra più prestigiosa che sia mai stata realizzata nel campo del vino nell’antichità. E’ la Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei con il suo Laboratorio di Ricerche Applicate diretto da Annamaria Ciarallo, a curare per Campania e Lucania, che era l’antica Enotria, le iniziative collegate alla mostra fiorentina Vinum Nostrum. La Soprintendenza della Basilicata ha infatti affidato al Laboratorio pompeiano i suoi campioni per lo studio naturalistico della viticoltura antica in ambito magnogreco.
Domani, intanto a Pompei, al via il taglio delle uve di Pompei per la vendemmia 2010, che produrranno il pregiato vino Villa dei Misteri, ormai all’undicesima edizione. L’esperimento nato nel 1994, su un’area limitata degli scavi , grazie agli studi di botanica applicata all’archeologia condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate e alla collaborazione con l’azienda vitivinicola campana Mastoberardino, oggi interessa tutte le aree a vigneto della Regio I e II dell’antica Pompei, per un’estensione di circa due ettari ripartiti su 10 appezzamenti di diversa estensione e per una produzione di circa 50 quintali per ettaro.
Fonte: CS e newsletter Mibac