«Con il Salone del Gusto e Terra Madre Torino guarda al mondo, offrendo un punto di vista internazionale che ci permette di affrontare l’attuale crisi con una consapevolezza diversa». Questo il messaggio lanciato stamattina da Carlo Petrini alla presentazione del Salone del Gusto e Terra Madre, che quest’anno per la prima volta saranno una cosa sola: un unico grande evento, completamente aperto al pubblico, che si svolgerà dal 25 al 29 ottobre 2012 a Torino (Lingotto Fiere e Oval). La manifestazione è organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Da oggi il programma completo e tutte le informazioni utili sono disponibili su www.slowfood.it. «Questa crisi ci offre la possibilità di interpretare positivamente la riduzione dei consumi, grazie all’opportunità di riqualificare le nostre scelte in ambito alimentare, prediligendo l’economia di prossimità. Parlando di qualità, non ci si deve solo focalizzare sugli aspetti organolettici ma sottolineare elementi di responsabilità sociale, sviluppo sostenibile e rispetto dell’ambiente. Da questa situazione non usciremo sconfitti solo ridefinendo i criteri di sviluppo: non possiamo pensare di adottare come rimedio ciò che ha causato questa crisi. Siamo tutti chiamati a fare i conti con il governo del limite, ce lo impone madre natura, e proprio per questo dobbiamo puntare sull’educazione alimentare e l’orientamento verso consumi consapevoli» ha concluso Petrini. Cibi che cambiano il mondo: questo il tema che sintetizza l’evento: «Le storie di chef, artigiani e comunità del cibo di 150 Paesi testimoniano come si possa rivoluzionare il paradigma che regola questo mondo in crisi a partire dal cibo, dimostrando che possiamo fare qualcosa di buono per la nostra salute, l’ambiente e il sistema produttivo senza rinunciare al piacere del cibo e alla convivialità» ha introdotto Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia. «Come immagine di questa edizione abbiamo scelto un alimento simbolo del cambiamento: la mela di Newton. Per noi è anche un invito a usare la testa nelle nostre scelte alimentari. Qualche numero del prossimo Salone? Allestiremo oltre 70 000 mq nei padiglioni di Lingotto Fiere e Oval, in quella che diventa così la più grande manifestazione della regione. Ospiteremo circa 1000 espositori da più di 100 Paesi, organizzando 44 conferenze, 170 tra Teatri del Gusto, Laboratori e Appuntamenti a tavola, a cui si aggiungono le iniziative educative e di aggregazione». «Mangiare e bere bene sono da sempre l’obiettivo fondamentale dell’uomo, mentre solo recentemente Slow Food ha contribuito a diffondere la consapevolezza del diritto universale al cibo. Carlo Petrini è per me un filosofo: ha inventato un pensiero che ha ispirato un salto di qualità nella percezione del cibo per milioni di persone», ha detto Piero Fassino, sindaco della Città di Torino. «L’evento ha contribuito a ridefinire l’identità di Torino, che nel corso degli anni è diventata una città plurale, cosmopolita e ricca di cultura. Per dare continuità a questo cambiamento, la città si sente quindi impegnata a sostenere sempre di più il Salone del Gusto e Terra Madre». «Il cibo rappresenta tante cose: prima di tutto è vita, dobbiamo ricordarcelo. Ci sono ancora tante, troppe persone che muoiono di fame. E oggi, con la crisi economica che stiamo vivendo, sono in troppi a usufruire delle mense popolari. Il cibo è anche prevenzione, e l’educazione al cibo è molto importante anche per chi gestisce la sanità. Mangiare bene significa anche prevenire molte malattie. Il Piemonte è una regione ricca di storia, soprattutto dal punto di vista enogastronomico. Infine, il cibo è una parte fondamentale della nostra economia: nella nostra regione abbiamo grandi potenzialità, soprattutto puntando sul prodotto di qualità. Questo permette anche di creare nuovi posti di lavoro. Spero che anche di questo si possa ragionare in occasione del Salone del Gusto e Terra Madre» ha sintetizzato Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte. A ottobre a Torino si parlerà di cambiamento, cibo e sviluppo sostenibile, temi al centro della Conferenza delle Nazioni Unite Rio +20, in programma a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, dove sarà presente una delegazione di Slow Food guidata da Carlo Petrini. C’è un filo rosso tra Rio e Torino, che lega questi momenti e unisce tutti gli attori che nel mondo difendono queste istanze. «Diversamente dal passato, oggi è il cibo che influenza fortemente il nostro clima. E questo a causa delle nostre abitudini, che esigono prodotti provenienti da altri continenti» ha spiegato Luca Mercalli, presidente della Società italiana di Meteorologia. «È ovvio che non possiamo andare avanti così, perché stiamo prendendo a credito le risorse del pianeta dalle generazioni future. Fondamentale quindi un drastico cambiamento: questo è ciò che propone Slow Food invitando ad adottare una dieta amica del clima». «Perché sostenere il Salone del Gusto in tutti questi anni? Soprattutto per l’evoluzione straordinaria che ha avuto la manifestazione grazie alla capacità di sognare di Carlo Petrini e di tutta la squadra» così Giuseppe Lavazza, vice presidente del gruppo e sponsor storico dell’evento, che accompagna Slow Food fin dalla prima edizione. Ma sono molte le realtà italiane che con la loro partecipazione sostengono attivamente questa idea del cibo come motore di cambiamento: oltre a Lavazza, Lurisia, Garofalo, Novamont, Intesa Sanpaolo sono sponsor ufficiali; Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi sostengono Fondazione Terra Madre e Slow Food; con il contributo di Coldiretti. Sono molte le esperienze che propone il ricco programma del Salone del Gusto e Terra Madre 2012: un grande Mercato che si snoda tra Lingotto Fiere e l’adiacente Oval, creando una felice unione tra espositori, Presìdi Slow Food e comunità del cibo; Laboratori del Gusto e Incontri con l’Autore per approfondire e assaggiare in compagnia di produttori, chef, vigneron, birrai ed esperti; Teatri del Gusto per osservare da vicino le mani dei cuochi all’opera nel creare i piatti simbolo dei loro ristoranti e coglierne i segreti; percorsi educativi per bambini e adulti; Conferenze per aprire il dibattito su come stili alimentari responsabili possano migliorare la nostra salute e quella del pianeta; un’Enoteca che valorizza territori di confine, aree montane, terroir estremi e vini che fermano l’avanzata del cemento; Appuntamenti a Tavola, per fare il giro del mondo restando in Piemonte. Fonte: CS
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