pizzaioli al lavoro a La Gatta Mangiona |
Una serata al di sopra delle più rosee aspettative. Si può definire così la tappa romana della Guida alle Migliori Pizzerie di Napoli e della Campania che ha visto l’esordio del giovane Pasqualino Rossi. Il pizzaiolo di Alvignano (Caserta),
Per una sera, con semplicità ed efficacia, i prodotti campani sono stati al centro dell’attenzione di un selezionatissimo parterre di gionalisti ed appassionati convenuti per la presentazione e la singolare performance.
con scarola, Rossi foto mp |
Una ventina i giornalisti interventi a cui va il mio sentito ringraziamento per la partecipazione e l’attenzione prestata alla serata. I presenti: Laura Di Cosimo (Identità Golose) – Laura Mantovano (Gambero Rosso)
Sara Bonamini (Gambero Rosso), Antonio Paolini (L’Espresso), Lorenza Fumelli (Dissapore), Stefania Monaco (Scatti di gusto), Vincenzo Pagano (Scatti di gusto), Clara Pillot (Mensile QB), Alfonso Isinelli (Il Sole 24 Ore), Gianluca Mazzella (Il Fatto Quotidiano), Gioacchino Bonsignori (Tg 5), Ursula Pruegger (Ulimengo) e Vincenzo Corniello (Il Mattino Caserta).
barra, casa, della monica, pagnotta, rossi, piscitelli |
Clara Barra, curatrice delle Guide ai ristoranti del Gambero Rosso, ha introdotto la mia guida per i presenti. Io non ho potuto che sottolineare la mia soddisfazione per il lavoro e la passione che tanti pizzaioli campani, tra cui Rossi, nutrono nel proprio lavoro. La selezione degli ingredienti in molti casi è già molto avanti, anche grazie al contributo di agenti e conoscitori del territorio come, nel caso di Rossi, di Nicola Sorbo, fiduciario di Slow Food Volturno è che è intervenuto alla serata.
Olive Caiazzane al naturale e condite sott’olio dell’azienda Eden San Francesco, olio extravergine Caprareccia, dalla stessa varietà, Antico pomodoro di Napoli, San Marzano, Presidio Slow Food Agrigenus e Fiordilatte e mozzarella Il Casolare.
stramargherita Gatta Mangiona fotomp |
Ricco il paniere delle eccellenze, dunque, al quale ha attinto Rossi che si è alternato con i due pizzaioli di orgine egiziana della Gatta Mangiona. Giancarlo Casa è stato ospite squisito ed ha introdotto le pizze e spiegato le scelte d’abbinamento. Lodevoli, in particolare, La Stamergherita di Casa e la pizza aperta con scrola ricchia, olive caiazzane, Alici di Certara di Rossi.
Oltre a due portaerei del vino irpino come Ciro Picariello (suo il Fiano di Avellino Docg servito) come Benito Ferrara (Passo del lupo Aglianico), un paio di birre davvero convincenti frutto del lavoro dell’agronomo Vito Pagnotta che a Monteverde (Avellino) dai 30 ettari coltivati a grano e cereali della famiglia, ha ricavato alcuni appezzamenti dedicati al malto per la produzione di una chiara e una ambrata di fede trappista.
LE BIRRE DI SERRO CROCE DI MONTEVERDE
Lineare, fragrante, rigenerante e evocatica la chiara, ricchissima alla beva nei suoi ricordi amari ed agrumati. Una esplosione di note orientali per la ambrata. Spuma compatta e serrata, naso complesso ed espressivo. Note di crosta di pane abbrustolita, di chiodi di garofano, cardamomo e mela golden. Bocca decisamente sontuosa, fresca al punto giusto ma soprattuto piena e lunga.
Una birra definita da meditazione, ma senza i tipici difetti del termine. Si beve e ha carattere. Tra le birre più buone, entrambe, della Campania. L’acqua è quella dei laghi di Monticchio, data la vicinanza con il confine della Basilicata. Una azienda che si trova nel paradiso della remota Campania, lì dove soffia il vento di Lacedonia. Pagnotta produce ad oggi 20000 bottiglie, ma, dato che tiene particolarmente alla freschezza e alla qualità degli ingredienti delle sue cotte, lavora per piccoli lotti. Per me questa birra è un elisir di lunga vita, dà benessere.