Una grande giornata slow tra le belle colline della Valle del Calore assaggiando i vini e i piatti nelle cantine dei Vignerons insieme ai produttori. La propone la condotta Slow Food Irpinia Colline dell’Ufita e Taurasi per il 30 aprile e il primo maggio prossimi.
Nel cuore della verde Irpinia, è custodita una delle aree rurali più sorprendenti della Campania. Si susseguono suggestioni, bellezze della natura si fondono armonicamente con l’operato dell’uomo, in un binomio significativo di tradizione e modernità. Comodamente raggiungibile in auto, bus, treno questa Terra si offre al visitatore come un rifugio, una realtà diversa, ma possibile a pochi chilometri dalle aree metropolitane e dalle località turistiche costiere. Alla quotidianità metropolitana contrappone il silenzio dei campi, i sapori genuini, i mestieri della tradizione, i luoghi destinati al ristoro dello spirito e le testimonianze di una storia rilevante. I vigneti del DOCG “Taurasi”, si incastonano discreti in un incantevole scenario di ameni e soleggiati declivi collinosi, dei belvedere dei centri storici e delle fitte aree boschive baciati dal fiume Calore. Il disciplinare del Taurasi individua un’area piuttosto ampia ed estesa che ricade principalmente nella Valle del Calore e abbraccia diciassette Comuni. Unica DOCG di tutto il centro-sud fino al 2003, il Taurasi viene prodotto con le uve di Aglianico. Uno dei primi a fiorire e tra gli ultimi ad essere raccolto, l’Aglianico è un vitigno vigoroso e allo stesso tempo delicato. Vino con una forte identità territoriale, risalendo il fiume Calore, si incontrano vigneti che si collocano attorno ai 300 metri per arrivare a siti che nella zona più alta, a ridosso dei Monti Picentini, sfiorano gli 800 metri. Attraversando le terre del Taurasi, non si può fare a meno di confrontarsi con un repertorio estremamente eterogeneo di esposizioni, altitudini e paesaggi.
La giornata è di approccio al Manifesto dei Vignerons d’Europe:
v Il vignaiolo si prende cura in prima persona della vigna, della cantina e della vendita.
v Il vino del vignaiolo è vivo, dona piacere, è figlio del suo territorio e del suo pensiero. Espressione autentica di una cultura.
v Il vignaiolo considera il consumatore un co-produttore.
v Il vignaiolo custodisce e modella il paesaggio nel rispetto della biodiversità e della cultura del proprio territorio, che racconta e arricchisce.
v Il vignaiolo come agricoltore si assume la responsabilità di preservare e migliorare la fertilità del suolo e l’equilibrio egli ecosistemi.
v Il vignaiolo si impegna a rinunciare all’utilizzo di molecole e organismi artificiali e di sintesi con l’obiettivo di tutelare il vivente.
v Il vignaiolo governa il limite in tutti i suoi impegni ricercando l’ottimo, mai il massimo.
v Il vignaiolo si assume la responsabilità della propria attività nel rispetto dell’ambiente, della salute del consumatore e dei destini della propria comunità e della terra.
v Il vignaiolo si impegna a creare e alimentare relazioni con altri vignaioli, agricoltori, produttori di cibo, cuochi, università e istituti di ricerca, educatori e cittadini nella propria comunità e nel mondo.
v Il vignaiolo pratica la trasparenza: dice quello che fa e fa quello che dice.
La manifestazione organizzata in collaborazione con Vignaioli del Taurasi, Comune di Taurasi, Associazione Donne in Campo, AIPO, Scuola di tarantella montemaranese si svolge il 30 aprile (dalle 17,00) e il primo maggio (dalle 9,00).