Tre appuntamenti allEnoteca l’Arcante di Pozzuoli – il 30 gennaio, 13 e 20 febbraio. Un percorso conoscitivo del vitigno a bacca nera principe del sud. La storia, l’evoluzione, i migliori interpreti, i terroirs, la sua capacità di invecchiare e soprattutto di rinnovarsi nel tempo. Aglianica, Aglianichella, Aglianico del Vulture, Aglianico Tringarulo, Aglianico Zerpoluso, Aglianicuccia, Agliano, Ellenico, Glianica, Gnanico, Olivella di San Cosmo, Ruopolo, Sprierna, Tringarulo, Uva dei Cani sono solo alcuni dei sinomini sparsi in giro per le varie denominazioni meridionali.
L’Aglianico è un vitigno antichissimo, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. La sua lunga storia è anche certificata da resti di un torchio di epoca romana ritrovati nella zona di Rionero in Vulture, provincia di Potenza.
Non ci sono certezze sulle origini del nome, che potrebbero risalire all’antica città di Elea (Eleanico), sulla costa tirrenica della Lucania, o essere più semplicemente derivato dalla parola Ellenico.
Di Orazio diverse testimonianze storiche che tuttavia non hanno mai chiarito del tutto l’evoluzione dell’etimo Aglianico arrivatoci con questa fonetica probabilmente durante la dominazione aragonese nel corso del XV secolo (la doppia si pronuncia “gl”).
Come sempre, L’Arcante propone uno speciale menù degustazione in abbinamento, preparato per l’occasione da Lilly Avallone. Il ticket di partecipazione è di 38 euro (cconto soci Ais e Slow Food 10%). E’ richiesta la prenotazione, impegnativa, allo 0813031039 oppure a larcante@libero.it.