Crescerà dell’1,5% nel 2007 il consumo di cotechini e zamponi, la cui domanda è in ripresa dal 2005. Per festeggiare l’anno nuovo gli italiani ne mageranno circa 7 mila tonnellate. La stima è della Cia, Confederazione italiana agricoltori. Insomma sarà difficile trovare una confezione di questi due prodotti dopo il Capodanno: la quasi totalità della produzione nazionale andrà esaurita. I più venduti saranno lo Zampone e il Cotechino di Modena Igp, ma è notevole la richiesta anche per quelli artigianali.
Saranno, invece, acquistate, secondo la Cia, oltre 4500 tonnellate di lenticchie. Sono loro che secondo la scaramanzia popolare portano fortuna e moltiplicano i denari. I prezzi vanno dai 3 ai 6 euro per chilogrammo per quelle importate ai 12-14 euro per quelle nostrane, come quelle di Castelluccio di Norcia Igp. In mezzo ci sono quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali nazionali, come quelle di Rascino, di S.Stefano di Sessano (Abruzzo), molisane (Molise), di Valle agricola (Campania), di Ventotene (Lazio), di Villalba e di Ustica (Sicilia) per le quali si può spendere 7-8 euro al chilo.
Il piatto di zuppa di lenticchie con una fetta di zampone o cotechino, è un must in ogni casa campana, e non solo, perfino quando si è mangiato fino a scoppiare. E’ la forma del legume, che ricorda quella di una moneta, a fare della lenticchia un portafortuna. La credenza affonda le sue radici nella tradizione contadina della regione: a fine anno l’usanza voleva si regalasse un borsellino pieno di lenticchie, con l’augurio che ciascun semino si trasformasse in una moneta d’oro.
Quando, alla mezzanotte, la città crolla sotto il fuoco delle “cipolle”, delle quasi “bombe”, dei “tracchi” e quando l’odore acre dei “bengala” ed il loro fumo ha saturato l’aria in casa, c’è sempre chi, per dovere, e con un pizzico di speranza, consuma il suo piatto della buona fortuna. “Non si può dire di no a lenticchie e cotechino (o zampone)” recita il commensale.
La gran parte della zuppa, magari, si consuma anche il giorno successivo, dato che se ne cuociono sempre quantità incredibili, in vano, ma non assaggiarle proprio, è come dare uno schiaffo in faccia alla fortuna. “Non si sa mai”. Bisogna brindarci su.
La Cia, per concludere, afferma il 2008 sarà salutato dal salto di oltre 40 milioni di tappi di spumante, per la gran parte “made in Italy”. Per brindare al nuovo anno gli italiani spenderanno circa 320 milioni di euro.
Fonte dei dati: sito Cia