Asprinio e Falerno: da questi due nomi evocativi prende le mosse una delle viticolture più antiche e prestigiose del mondo, ancora oggi ricca di peculiarità e di tratti inimitabili. Non è solo infatti il suolo vulcanico a fare la differenza, ma anche la tenacia con la quale i contadini sono rimasti fedeli nel corso dei millenni alle uve del territorio: piedirosso, aglianico, primitivo, falanghina, greco, coda di volpe. Sino alla riscoperta del Casavecchia, del Pallagrello nero e del Pallagrello bianco
La Guida ai vini di Caserta di Luciano Pignataro e Maristella Di Martino presenta per il 2009 48 aziende e 250 etichette.
Si tratta della monografia che è parte della terza edizione dell’ormai storica guida ai vini della Campania del giornalista de Il Mattino, uscita nel 2003 e aggiornata nel 2006.
Si amplia, dunque, il progetto, includendo nuove aziende e nuovi autori accanto alla tradizionale penna di Pignataro. Per la prima volta, la provincia di Caserta ha una guida specifica e specializzata che la racconta.
Dopo l’introduzione, in cui viene esaminato il contesto produttivo in base agli ultimi dati disponbibili, si procede alla schede delle aziende, tutte visitate, con l’anagrafica e l’analisi dei vini più significativi. A seguire il disciplinare delle doc, l’elenco delle enoteche, dei wine bar e dei ristoranti segnalati dalle guide specializzate.