L’ecosostenibilità, spiega Giacomo Mojoli, docente della Facoltà del Design del Politecnico di Milano è “il tema più forte con il quale, nei prossimi anni, tutti i settori produttivi si dovranno confrontare”. L’argomento sarà affrontato anche al Vinitaly (Verona, 8-12 aprile).
Nel mondo dell’enologia si moltiplicano gli esempi capaci di rispondere alla logica “green”: dalle bottiglie alleggerite alle etichette in carta riciclata fino alla bio-benzina ottenuta con l’etanolo, perché sempre di più, dal campo alla cantina, il vino può essere un alleato dell’ambiente e della sostenibilità.
Secondo Mojoli “stiamo andando oltre a quella che fino a poco tempo fa poteva essere una questione di élite, oltre il biodinamico e il biologico, perché l’ecosostenibilità è un tema che attraverserà tutta la produzione, una sfida non solo per le piccole realtà, ma per tutti, dal punto di vista delle scelte agronomiche, ma soprattutto di una visione complessiva di tutte le fasi produttive”.
Non è solo questione di difesa e nutrimento delle piante con sostanze che si trovano in natura o che l’uomo può ottenere con processi semplici, tra le regole da seguire per le cantine ecosostenibili c’è anche la riduzione dei consumi idrici e del fabbisogno di acqua delle viti, con l’irrigazione dei vigneti localizzata o attraverso sistemi di raccolta e conservazione delle acque, insieme all’utilizzo, quanto più possibile, delle energie rinnovabili, grazie all’abbondante disponibilità di risorse naturali nelle campagne, quali il sole e le biomasse (gli ammassi di materiale organico generato dai vigneti). Non per ultima, la riduzione delle emissioni e dell’inquinamento, dell’aria e dell’acqua, attraverso la manutenzione degli impianti e l’impiego di impianti di depurazione, e dell’ambiente in generale, con la raccolta differenziata.In linea con questa logica è il vasto settore della bio-architettura: le nuove cantine sono ideate e progettate tenendo conto del loro impatto sull’ambiente.
Senza dimenticare la nuova frontiera del bioetanolo, componente per benzine, prodotto mediante un processo di fermentazione delle biomasse, che contribuisce al contenimento dell’inquinamento ambientale.
Di palo in frasca, il cs di Verona Fiera mi ricorda la discussione sull’uso del carburante bio per le auto. Vai, sull’argomento, al TgR Leonardo su Youtube sull’uso dell’Etanolo da inquadrarsi come un’integrazione al carburante da petrolio. Italia e Europa sono ancora indietro: l’80% della produzione è concentrata in Brasile e Usa. Germania e Svezia sono i Paesi che, in Europa, si difendono meglio su questo fronte. La validità dell’uso del bioetanolo per la trazione ad uso civile è controverso in quanto i costi per “un pieno” sembrano essere proibitivi. Il dibattito è aperto. m.p.