Per la prima volta del suo Congresso internazionale fuori dall’Europa, Slow Food sceglie il Messico. Prende il via domani a Puebla, per concludersi domenica 11 novembre, il quinto Congresso che riunirà oltre 600 tra delegati e osservatori provenienti da 49 Paesi in rappresentanza degli 85 000 soci nei cinque continenti.
La scelta della location segna la continuità con le iniziative relizzate nel corso di Terra Madre, il meeting mondiale di produttori di cibo che si svolge a cadenza biennale a Torino in concomitanza con il Salone del Gusto.
Un importante prologo al Congresso è stato il seminario svoltosi ieri dal titolo “Difesa del patrimonio culturale e alimentare dei popoli”, organizzato dall’Università Iberoamericana di Puebla, in collaborazione con Slow Food e la cooperativa Alternativas, da anni impegnata nello sviluppo rurale e nella coltivazione eco-sostenibile di prodotti agricoli tradizionali della cultura indigena messicana, tra cui l’amaranto, Presidio Slow Food.
Da domani, poi, i delegati di Slow Food a Congresso lavoreranno su un tema di base: il ruolo della gastronomia nella battaglia per il futuro dell’intera umanità, quella relativa alla difesa dell’ambiente, della giustizia sociale e di una nuova cultura alimentare per ogni Paese.