La Sagra del Mare Flegrea è arrivata alla sua XXIII° edizione e quest’anno è organizzata a Monte di Procida conosciuta come la terrazza dei Campi Flegrei.
Lo scenario suggestivo dell’insenatura di Acquamorta, le prelibatezze della gastronomia flegrea il tutto accompagnato da buon vini lcali organizzata dall’Associazione Vivi L’Estate. Nelle serate della Sagra si è potuto degustare pepate di cozze, pizzette d’alghe, anguria, frittura mista di pesce e vini locali, il tutto cucinato direttamente sulle banchine dai ristoranti: insomma una preparazione in diretta delle pietanze offerte al pubblico. L’azzurro del nostro pescato del mare della provincia partenopea è ancora una volta protagonista assoluto, cosi è intervenuto, a margine della iniziativa, il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura già Delegato del Presidente della Provincia di Napoli per il settore Agricoltura,Rosario Lopa.Per i palati più fini, dunque, è stato un appuntamento importante, di gusto in cui assaporare i sapori del nostro mare. La sagra del Mare Flegreo unitamente al pesce Azzurro, rappresenta al meglio l’Area della Provincia di Napoli e Flegrea in particolare, contrassegnata da un tipo di pescato dall’alto valore nutrizionale e da forti tradizioni marinare. In tale ottica,l’idea potrebbe essere, ha sottolineato l’esponete dell’Agricoltura, di dar vita ad un marchio collettivo del pescato azzurro dell’area flegrea . Un progetto che, secondo le linee programmatiche potrebbe definire meglio le caratteristiche intrinseche, il valore nutrizionale e la salubrità delle specie ittiche presenti nell’Area del golfo partenopeo. Il tutto, ha ribadito Lopa, per creare una filiera controllata di certificazione e tracciabilità del pescato dal produttore al consumatore, anche se, dall’analisi del comparto ittico, in cui si evidenziano condizioni di ritardo di sviluppo a causa di un insufficiente livello organizzativo nei vari segmenti della filiera, l’idea di sposare il progetto riguardante la costituzione del GAC Flegreo potrebbe essere un primo passo verso un’ ipotesi progettuale che si fa carico di pianificare i processi di sviluppo dell’intera costa della provincia di Napoli e l’individuazione di un percorso di rafforzamento dell’identità culturale grazie all’utilizzo delle risorse esistenti: le marinerie locali, i borghi marinari, il sistema dei beni culturali. Il GAC Flegreo, potrebbe creare, a mio avviso, ha continuato Lopa, sviluppo economico nel settore della pesca e del turismo. L’Area Flegrea, ha concluso Lopa, presenta caratteristiche ambientali, naturalistiche e paesaggistiche uniche, pertanto lo sviluppo locale può essere affrontato solo dal sistema territorio per i cui processi di sviluppo sono fondamentali la cultura ed il patrimonio locale inteso come ricerca dell’autentico e della memoria del luogo attraverso anche la ristorazione e l’enogastronomia del territorio.
Lo scenario suggestivo dell’insenatura di Acquamorta, le prelibatezze della gastronomia flegrea il tutto accompagnato da buon vini lcali organizzata dall’Associazione Vivi L’Estate. Nelle serate della Sagra si è potuto degustare pepate di cozze, pizzette d’alghe, anguria, frittura mista di pesce e vini locali, il tutto cucinato direttamente sulle banchine dai ristoranti: insomma una preparazione in diretta delle pietanze offerte al pubblico. L’azzurro del nostro pescato del mare della provincia partenopea è ancora una volta protagonista assoluto, cosi è intervenuto, a margine della iniziativa, il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura già Delegato del Presidente della Provincia di Napoli per il settore Agricoltura,Rosario Lopa.Per i palati più fini, dunque, è stato un appuntamento importante, di gusto in cui assaporare i sapori del nostro mare. La sagra del Mare Flegreo unitamente al pesce Azzurro, rappresenta al meglio l’Area della Provincia di Napoli e Flegrea in particolare, contrassegnata da un tipo di pescato dall’alto valore nutrizionale e da forti tradizioni marinare. In tale ottica,l’idea potrebbe essere, ha sottolineato l’esponete dell’Agricoltura, di dar vita ad un marchio collettivo del pescato azzurro dell’area flegrea . Un progetto che, secondo le linee programmatiche potrebbe definire meglio le caratteristiche intrinseche, il valore nutrizionale e la salubrità delle specie ittiche presenti nell’Area del golfo partenopeo. Il tutto, ha ribadito Lopa, per creare una filiera controllata di certificazione e tracciabilità del pescato dal produttore al consumatore, anche se, dall’analisi del comparto ittico, in cui si evidenziano condizioni di ritardo di sviluppo a causa di un insufficiente livello organizzativo nei vari segmenti della filiera, l’idea di sposare il progetto riguardante la costituzione del GAC Flegreo potrebbe essere un primo passo verso un’ ipotesi progettuale che si fa carico di pianificare i processi di sviluppo dell’intera costa della provincia di Napoli e l’individuazione di un percorso di rafforzamento dell’identità culturale grazie all’utilizzo delle risorse esistenti: le marinerie locali, i borghi marinari, il sistema dei beni culturali. Il GAC Flegreo, potrebbe creare, a mio avviso, ha continuato Lopa, sviluppo economico nel settore della pesca e del turismo. L’Area Flegrea, ha concluso Lopa, presenta caratteristiche ambientali, naturalistiche e paesaggistiche uniche, pertanto lo sviluppo locale può essere affrontato solo dal sistema territorio per i cui processi di sviluppo sono fondamentali la cultura ed il patrimonio locale inteso come ricerca dell’autentico e della memoria del luogo attraverso anche la ristorazione e l’enogastronomia del territorio.