Si è conclusa la mia Bianchirpinia, la rassegna dedicata ai bianchi della provincia di Avellino e in particolare dai vitigni Fiano e al Greco, origine di due delletre Docg campane. Dopo la serata inaugurale con la relazione sull’annata 2012 da parte del comitato tecnico e redazionale coordinato da Paolo De Cristofaro, il gruppo di Miriade e Partners ha proposto, nella giornata di ieri, la degustazione dei Greco, di alcune Coda di volpe e di altri vini bianchi della zona; e quella dei Fiano nella giornata di sabato. Location della rassegna, che ha lasciato per la prima volta i castelli irpini, è stato l’hotel ristorante La locandina di Aiello del Sabato.
Sempre più approfondimento e sempre meno valutazione delle annate. Questo il nuovo obiettivo di BianchiIrpinia, sorella dell’altra kermesse irpina dedicata ai Taurasi: Vendemmia. Ricchi i contenuti relativi alla geografia delle due Docg e alla storia di questa forma di agricoltura specializzata che ha preso piede dagli anni Ottanta in poi, essendo nel secondo dopoguerra la produzione dei rossi andata in crisi.
A partire dalla seconda generazione di produttori, la localizzazione dei vigneti è andata spostandosi dalle aree a più antico insediamento verso aree nuove con pendenze più elevate, con terreni sempre più poveri. Condizioni ideali per uno sciente stress delle piante a fronte di una buona piovosità e ventilazione. I Fiano e i Greco di domani, sembrano così teoricamente destinati a migliorare.
La performance dei campioni in degustazione, lascia ampiamente soddisfatti. La mineralità è la protagonista nei Greco e Fiano 2011, lì dove i vini, nella gran parte crudi, abbandonano le note più didattiche e scelgono un registro olfattivo e gustativo molto più sobri. La frutta è quasi sempre croccante e appena matura, i toni agrumati sono largamente diffusi, mentre quelli meiosi, di mandorla amara e di nocciola tostata sono decisamente meno protagonisti, se non assenti.
Ci sembra di poter concludere che da un paio d’anni a questa parte, l’esasperata ricerca di profili sensoriali da manuale, complice l’abbandono di lieviti selezionati che queste note le esaltano, sembra esaurita. Mentre si affaccia nitidamente la volontà di lasciar che siano i vitigni, con il tempo, a mettere quelle note in evidenza.
Il livello dei vini degustati è alto.
I Greco più convincenti e compiuti dei Fiano. Percentualmente (31 i Greco 2011 e 39 i Fiano 2011 proposti) c’è fra i Fiano qualche campione in più che non merita una valutazione. Ma son pochi, nell’insieme.
Io ho degustato, come sempre, a bottiglie coperte per conservare il gusto della scoperta. Della riconferma e della smentita.
Qui le note degustative dei primi dieci più graditi (da 84 punti in su, per tutti) Greco e Fiano. Ho deciso di non trascriverli tutti perché, come ho detto, i vini sono tutti mediamente meritevoli. I curiosi possono richiedermi le altre valutazioni.
Qui gli appunti della retrospettiva 2002.
Sempre più approfondimento e sempre meno valutazione delle annate. Questo il nuovo obiettivo di BianchiIrpinia, sorella dell’altra kermesse irpina dedicata ai Taurasi: Vendemmia. Ricchi i contenuti relativi alla geografia delle due Docg e alla storia di questa forma di agricoltura specializzata che ha preso piede dagli anni Ottanta in poi, essendo nel secondo dopoguerra la produzione dei rossi andata in crisi.
A partire dalla seconda generazione di produttori, la localizzazione dei vigneti è andata spostandosi dalle aree a più antico insediamento verso aree nuove con pendenze più elevate, con terreni sempre più poveri. Condizioni ideali per uno sciente stress delle piante a fronte di una buona piovosità e ventilazione. I Fiano e i Greco di domani, sembrano così teoricamente destinati a migliorare.
La performance dei campioni in degustazione, lascia ampiamente soddisfatti. La mineralità è la protagonista nei Greco e Fiano 2011, lì dove i vini, nella gran parte crudi, abbandonano le note più didattiche e scelgono un registro olfattivo e gustativo molto più sobri. La frutta è quasi sempre croccante e appena matura, i toni agrumati sono largamente diffusi, mentre quelli meiosi, di mandorla amara e di nocciola tostata sono decisamente meno protagonisti, se non assenti.
Ci sembra di poter concludere che da un paio d’anni a questa parte, l’esasperata ricerca di profili sensoriali da manuale, complice l’abbandono di lieviti selezionati che queste note le esaltano, sembra esaurita. Mentre si affaccia nitidamente la volontà di lasciar che siano i vitigni, con il tempo, a mettere quelle note in evidenza.
Il livello dei vini degustati è alto.
I Greco più convincenti e compiuti dei Fiano. Percentualmente (31 i Greco 2011 e 39 i Fiano 2011 proposti) c’è fra i Fiano qualche campione in più che non merita una valutazione. Ma son pochi, nell’insieme.
Io ho degustato, come sempre, a bottiglie coperte per conservare il gusto della scoperta. Della riconferma e della smentita.
Qui le note degustative dei primi dieci più graditi (da 84 punti in su, per tutti) Greco e Fiano. Ho deciso di non trascriverli tutti perché, come ho detto, i vini sono tutti mediamente meritevoli. I curiosi possono richiedermi le altre valutazioni.
Qui gli appunti della retrospettiva 2002.
I MIGLIORI 10 GRECO 2011 DI BIANCHIRPINIA A MIO GIUDIZIO IN ORDINE DI PREFERENZA (in ordine di preferenza):
FONZONE CACCESE
Impatto olfattivo di grande mineralità. E’ elegante, fragrante e ricco all’olfatto. Protagonista un abbraccio floreale a minerale con alcuni ricordi di mela renetta. Succoso e pieno in bocca, ricco nei rimandi di frutta a polpa bianca. Gradevole l’equilibrio sapido – acido. Lungo e goloso. Un esempio di tipicità.
SELLA DELLE SPINE
Dorato carico. Naso ampio e seduttivo, di frutta a polpa gialla, con una singolare nota di fragola acerba. Minerale ma anche con alcune note dolci che rendono il tutto invitante. Bella coerenza naso bocca: ingresso impetuoso e avvolgente, senza eccessi morbidi. Si allarga in bocca con decisione, lasciando tanti ricordi di frutta dolce e un soffio minerale. E’ tirato fino all’ultimo, lungo, con le sue note più vibranti e di frutta croccante.
DI MARZO (BASE)
Naso minerale, di testa di fiammifero, su uno sfondo agrumato. Elegante e suggestivo. Bocca un po’ contratta, ma fresca e golosa nei sentori agrumati, di bergamotto. Un greco da desiderare. Un campione di monumentale semplicità e didattico per il greco.
VILLA RAIANO CONTRADA MAROTTA
Più sottile al naso dei precedenti, ma anche più elegante. Note di incenso, fiori lavanda, di cedro dolce. su uno sfondo minerale Una mineralità gessosa è protagonista. Bocca coerente e gradevole. Senza vezzi. Ottimo l’equilibrio.
VADIAPERTI
Un vino intenso al naso, con note di frutta a polpa gialla; di ananas croccante appena matura. Elegante mineralità argillosa alcune note di frutta secca, tra cui una castagna del prete. Le stesse che ritornano in bocca. Un vino compiuto e godibile, di buona tipicità.
URCIUOLO
Naso inteso e seducente. Protagonista sulle prime la mineralità. Poi si apre alle note di fiori gialli e agrumati, di bergamotto. Ingresso soave, giustamente sapido e senza esasperata acidità. Bocca succosa e lunga. Vino di carattere e tipico.
BAMBINUTO
Naso fine e floreale, con alcune note di kiwi su uno sfondo minerale. Vino che gira alla grande in bocca: pieno e goloso. Mineralità e note dolci si alternano durante il suo sviluppo gustativo. Lungo e gradevole nei ricordi minerali sul finale.
VILLA MATILDE
Dorato intenso, con alcuni riflessi più acerbi. Anche al naso sulla mineralità emergono alcuni tratti verdi. Di mandorla acerba e alcune note di fumo. Naso intrigante. Decisamente elegante l’ingresso in bocca. E’ fresco e sapido al punto giusto, con ricche note agrumate. Finale lungo e sapido, senza eccessi.
Dorato intenso, con alcuni riflessi più acerbi. Anche al naso sulla mineralità emergono alcuni tratti verdi. Di mandorla acerba e alcune note di fumo. Naso intrigante. Decisamente elegante l’ingresso in bocca. E’ fresco e sapido al punto giusto, con ricche note agrumate. Finale lungo e sapido, senza eccessi.
TERREDORA
Naso minerale, elegante e austero. Un bel vino di carattere ma giovane, pieno di sapidità e freschezza. Con una buona bevibilità e pienezza, e alcuni ricordi verdi sul finale. Un vino ancora acerbo ma promettente.
MONTESOLE (Vigna breccia)
Tenue di colore, paglierino con riflessi dorati. Naso tenue e fragrante nei riconoscimenti di fiori bianchi, frutta fresca a polpa bianca su uno sfondo minerale. Giusto l’apporto acido sapido al gusto. Grande equlibrio di bocca. Un vino esteticamente perfetto con bella persistenza.
10 BIS: UN GRECO DI TUFO E UN’AZIENDA CHE MERITANO APPROFONDIMENTO.
VIGNE GUADAGNO
Naso gentile e discreto, da indagare. Generoso nei sentori minerali e fragrante in quelli In bocca spiazzante: sferzante e di carattere, ricco nei sentori agrumati e minerali. Potente. Un vino duale che ha stoffa. Può avere una interessante evoluzione. Su cui scommettere.
(note: dalla vendemmia 2012 utilizza solo 3,5 ettari in conduzione a Santa Paolina. L’annata 2011 utilizzava una parte di uve provenienti da Tufo. I fratelli Guadagno posseggono 2,5 ettari a Montefredane dai quali ricavano il Fiano. L’enologo è Gennaro Reale)
I MIGLIORI 10 FIANO 2011 DI BIANCHIRPINIA A MIO GIUDIZIO (in ordine di preferenza):
COLLI DI LAPIO
Un vino che ti tocca al primo olfatto. Ha qualcosa di inconsulto. Tante piccole note minerali, fiorite fruttate mescolate insieme e un battito agrumato che invita alla beva. Esprime una mineralità austera, puntuta. Bocca succosa , che incede imperiosa e si allunga. Ricco l’apporto agrumato e di frutta croccante: a pasta gialla, quasi acerba. Si beve e si beve. Ed emoziona.
MASTROBERARDINO
Un vino che intriga con un primo esasperato sentore minerale, sulfureo. In seconda olfazione questo si pone sullo sfondo ed emerge una ricca fruttata fragranza. E’ un po’ abbottonato ma seducente. In bocca è affilato, con la stessa mineralità pietrosa in evidenza. Trafigge al gusto disarcionando il degustatore: sprazzi di agrumato e di ciottoli. Una promessa.
TENUTA SARNO
Particolarmente carico di colore. Naso intenso e fragrante di frutta a polpa gialla: pesca matura. E fiori di zagara. I sentori sono nitidi, protagonista è una bella pulizia olfattiva. Ingresso sontuoso incentrato sulle note agrumate. Si distende in bocca concedendo note minerali e lievemente erbacee: di salvia. Lungo ed equilibrato.
VILLA RAIANO VENTIDUE
Un naso netto: di frutta a polpa gialla appena matura, nocciola tostata su uno sfondo minerale. Una bellezza acqua e sapone ma intrigante. Bocca tirata e rigenerante. Gentile nel suo sviluppo di bocca senza peccare in personalità. Sapido e mordido al punto giusto. Un vino equilibrato e romantico.
DONNACHIARA
Un gran bell’attacco olfattivo, ricco e imperioso. Con tanta frutta in evidenza, ammagliata ai sentori minerali e Ingresso fresco e succoso, da cui emergono le note sapide e e un’acidità senza eccessi. Bello l’equilibrio e la lunghezza. Gradevoli i ricordi amaricanti di timo e bergamotto. Un vino nel quale lasciarsi andare.
D’ANTICHE TERRE
Una nota nocciolosa sulla prime svanisce quasi subito per far spazio a un sofisticato paradiso di profumiIl naso risulta intenso e originale, di acqua di fiori di colonia. La bocca sferzante e golosa. Si incunea in bocca e tira fino alla fine regalando piacevoli note minerlai e di fiori di calendula. Deve essere un po’ crudo, da cui la bizzaria olfattiva. Ma piace.
Una nota nocciolosa sulla prime svanisce quasi subito per far spazio a un sofisticato paradiso di profumiIl naso risulta intenso e originale, di acqua di fiori di colonia. La bocca sferzante e golosa. Si incunea in bocca e tira fino alla fine regalando piacevoli note minerlai e di fiori di calendula. Deve essere un po’ crudo, da cui la bizzaria olfattiva. Ma piace.
CIRO PICARIELLO
Naso intenso di frutta e fiori su uno sfondo minerale. Alcune note dolci emergono agitando il bicchiere, tra altri sentori rigeneranti. La bocca ha un tratto più delicato, decisamente in divenire. Verticale e molto convincente nel suo sviluppo di bocca. Tutti gli elementi, al gusto, danno una impressione di equlibrio in movimento. La sapidità e l’ acidità non sono eccessivi. Generosi i ricordi agrumati e di erbe offcinali in uscita.
FONZONE CACCESE
Naso intenso di frutta polposa su un uno sfondo minerale. Con delicate note agrumate che emergono agitando il bicchiere. Non è un vino di gran apertura olfattiva, ma interessante nella sua sobrietà. Anche la bocca è lieve, eppure piena. Fresca. Un vino senza eccessi, di grande bevibilità.
ANTICA IRPINIA
Dorato carico.Una nota dolce si mette in evidenza in prima olfazione ma poi si fonde con il resto. Il vino potente al naso, con sentori di frutta polposa e minerali, ma anche gentile. E’ ammaliante nella sua mielosità non esasperata. E’ sicuramente un vino che ha il suo pubblico e che rispecchia un preciso progetto. Pieno in bocca e ricco nei ricordi minerali e di frutta. Più fragrante in bocca che al naso. Convince per la sua concretezza.
FEUDI DI SAN GREGORIO
Naso sottile, da indagare. In evidenza una mineralità gessosa su uno sfondo di fiori bianchi. Vaghi ricordi di incenso si affacciano dalle quinte agitandolo. Bocca di passo diverso: sapida e succosa insieme. Ingresso dominato dalla sapidità che subito è inseguita dalla freschezza che accompagna l’allungo in bocca. Lungo e gradevole, con qualche ricordo di miele di cardo che si affaccia sul finale. Una volpe travestita da agnellino.