Vito Pagnotta, foto MonicaPiscitelli |
Accanto al Fiano di Avellino Docg di Ciro Picariello e all’aglianico Passo del Lupo di Ferrara, c’erano due birre alla presentazione della mia Guida alle Migliori Pizzaerie di Napoli e della Campania a Roma a La Gatta Mangiona. Le devo commentare, per dire che fantastico tesoro è la Campania. A produrle Vito Pagnotta, agronomo laureatosi nel Molise, discendente di una famiglia di coltivatori di cereali che, con il suo progetto, punta sulla ricerca e sulla qualità.
Dopo un periodo in Belgio ha acquisito il know how necessario a utilizzare, come sognava, i propri cereali come materia prima per la produzione di birra artigianale. Nascono così la birra Serro Croce, bionda e ambrata.
serro croce, fotomonicapicitelli |
La chiara Serro Croce @@@@
Lineare, fragrante, rigenerante e evocatica la chiara, ricchissima alla beva nei suoi ricordi amari ed agrumati. Un progetto luminoso che ha una progressione emozionante.
La birra ambrata Serro Croce @@@@+
Una esplosione di note orientali per la ambrata, con il malto tostato a 300 gradi, abbrustolito. Tutto qui il segreto, nessun aroma aggiunto.
Una birra sorprendete.
Spuma compatta e serrata, naso complesso ed espressivo. Note di crosta di pane abbrustolita, di chiodi di garofano, cardamomo e mela golden. Bocca decisamente sontuosa, fresca al punto giusto ma soprattuto piena e lunga. Una birra definita da meditazione, ma senza i tipici difetti del termine. Si beve e ha carattere.E’ questa la Campania che va, che che non mi stanca mai.
I cereali sono coltivati da tre generazioni in questo angolo della provincia di Avellino, a Monteverde, a 740 metri d’altezza, non lontano dal confine con la Basilicata e di collaborazioni con l’istituto sperimentale cerealicolo di Foggia e con il Cerb di Perugia. L’azienda è situata nel territorio di., Monteverde, adagiato su tre colli – Serro del Castello, Serro Croce e Serro dell’Incoronata – domina la valle dell’Osento e delimita il confine con la Basilicata. Il Serro Croce è il colle più alto, quello da cui è possibile osservare tutti i campi dell’azienda.
L’acqua è quella dei laghi di Monticchio, data la vicinanza con il confine della Basilicata. Una azienda che si trova nel paradiso della remota Campania, lì dove soffia il vento di Lacedonia. Pagnotta produce ad oggi 20000 bottiglie, ma, dato che tiene particolarmente alla freschezza e alla qualità degli ingredienti delle sue cotte, lavora per piccoli lotti. Per me questa birra è un elisir di lunga vita, dà benessere.