Sono tornata volentieri alla degustazioni proposte per Campania Wine Stories di Miriade e Partners, appuntamento annuale con i vini della Campania, tra cui le imprescindibili denominazioni DOCG. E tutte le principali tipologie.
Siamo ormai alla dodicesima edizione della rassegna, ed ognuna è diversa. Due giorni intensi di lavoro, come me, come sempre, a preferire la degustazione a bottiglie coperte che mi fa pregustare la gioia di vedere confermate (raramente disattese) le aspettative. A tutto vantaggio dell’apprezzamento totalmente libero della crescita costante della produzione della mia Campania.
Tanti i colleghi degustatori presenti, davvero da ogni dove. La location sede delle degustazioni dell’edizione 2024 è davvero bella: il Luxury Refuge “Tenute del Gheppio” di Dugenta (Benevento) mentre la inaugurazione della rassegna, in collaborazione con il Sannio Consorzio Tutela Vini, è stata la storica Rocca dei Rettori di Benevento.
E’ stato un viaggio affascinante attraverso i bianchi campani, il mio a Campania Wine Stories. Mi sono concentrata sui Greco e sulle Code di Volpe (vitigno per il quale nutro grande affetto per la capacità che avuto negli anni, grazie ad alcuni viticoltori illuminati, di farsi largo tra i bianchi più blasonati della regione), riassagiandoli un paio di volte anche perchè proprio sui Greco irpini ho trovato qualche difficoltà interpretativa. La nostra regione ha dei campioni tra i vitigni a bacca bianca e le iniziative per valorizzare questo e quell’areale innumerevoli. Tanto che è difficile star loro dietro.
Molto bene gli assaggi relativi ai Campi Flegrei e Ischia, a conferma che un territorio cresce tutto insieme. E i Campi Flegrei stanno in una fase molto positiva, con un rilancio di agricoltura e aziende della offerta culturale. Con la Falanghina, per tradizione tutta napoletana abbinata alla tavola del pesce, fresca, beverina e disimpegnata, a far un figurone: vini succosi, ben ancorati al territorio e tutti da esplorare.
Bene anche i vini della Costiera Amalfitana. Mentre sulla Irpinia (le annate 2021, 2022 e 2023, oltre quale annata datata molto interessante) una sorta di discontinuità: con i Fiano di Avellino meglio di Greco di Tufo che, anche se conosciamo bene i tempi di questo vitigno, sono parsi più incompleti del solito.
Ecco tutte le Cantine in degustazione:
Irpinia (Avellino): Amarano, Barbot Stefania, Borgodangelo, Cantina del Barone, Cantine Dell’Angelo, Colli di Lapio, Contrade di Taurasi, De’Gaeta, De Vito Laura, Delite, Di Meo, Donnachiara, Ferrara Benito, Feudi di San Gregorio, I Capitani, I Favati, Il Cancelliere, Le Otto Terre, Macchie Santa Maria, Masseria Della Porta, Nativ, Perillo, Petilia, Pietracupa, Sanpaolo di Claudio Quarta Vignaiolo, Tenuta Cavalier Pepe, Tenuta De Gregorio, Tenuta del Meriggio, Tenuta Madre, Tenuta Pietrafusa di Villa Matilde Avallone, Tenuta Scuotto, Torricino, Traerte, Vernice, Vesce Giovanni, Vesevo, Villa Raiano;
Sannio (Benevento): Cantina di Solopaca, Cantine Iannella, Catalano Elena, Fattoria La Rivolta, Fontana Reale, Fontanavecchia, La Fortezza, La Guardiense, Monserrato 1973, Mustilli, Ocone 1910 Taburno Wine County, Rossovermiglio, Terre Stregate, Torre del Pagus;
Caserta: Alois, Cantina di Lisandro, Caputo 1890, Masseria Felicia, Masseria Piccirillo, Nugnes, Paparelli Luca, Porto di Mola, Scaramuzzo, Tenute Bianchino, Torelle, Vigne Chigi, Villa Matilde Avallone, Vitematta;
Napoli: Abbazia di Crapolla, Agnanum, Astroni, Bosco de’ Medici, Cantavitae, Cantine Carputo, Cantine del Mare, Cantine Olivella, Casa D’Ambra, Casa Setaro, Contrada Salandra, Portolano Mario, RadiciVive, Salvatore Martusciello, Sorrentino Vini, Tenuta Loffredo;
Salerno: Cantina dei Quinti, Cuomo Marisa, Fiasco Francesca, Montevetrano, Sammarco Ettore, San Salvatore 19.88, Tempa di Zoè.
L’appuntamento per il 2025 con Campania Wine Stories è com il Vesuvio.