Dal cuore del centro storico di Napoli al cuore di Capri. Concettina ai Tre Santi sbarca nell’isola azzurra, icona del buon vivere Made in Italy, con il secondo locale.
Il menù di Concettina ai Tre Santi a Capri punta all’essenza e ripropone le ricette che l’hanno resa un mito nel Rione Sanità: da “Palla al centro” a “Int ’o rutiell”, a “Sott e ngopp” ossia la versione di casa Oliva della Montanara. Fino alle Ciro’s icons, le pizze che nascono dalla vulcanica personalità di Ciro Oliva che, in maniera saggia, tiene il segreto assoluto su tutta la proposta fino all’ultimo secondo. A Capri, lo stile di Concettina ai Tre Santi a Capri esplode e convince subito: ha i colori del Mediterraneo e l’inconfondibile stile degli Oliva, ispirato a semplicità e freschezza, proprio come il sapore della pizza. Legno, ceramiche colorate, dettagli di stile.
Questo è il succo della Comunicazione (ci ripenso a un mese dalla apertura) di Concettina ai Tre Santi a Capri per il quale ho curato il lancio e i rapporti con la stampa di settore (QUI l’Ansa, fra tutte), alcune scelte strategiche e un indispensabile “supporto emotivo” per questa avventura impegnativa. Io che il giovane Oliva lo conosco da anni.
Quello che ho chiamato “l’enfant prodige della Sanità”, uno dei pizzaioli più criticati e amati del panorama campano (se ne dice, senza conoscerlo davvero, tutto e il contrario di tutto!) ha le idee molto chiare ed è estremamente concentrato.
Si lavora a un teasing: l’arrivo a Capri in barca, padre e figlio.
Mirabilmente rappresentato dai creativi che ho coordinato (un gruppo nutrito e dalle idee chiare fra web designer, fotografi, videomaker, grafici. Tutti professionisti dalle idee molto chiare) da marzo a giugno.
Il fotografo Roberto Salomone, autore di tutti gli scatti e da anni al fianco degli Oliva, blocca i alcuni fotogrammi il senso di avventura, viaggio e tradizione. Antonio e Ciro, su un gozzo della tradizione marinara napolena, arrivano insieme a Capri, passando per un simbolo assoluto dell’isola azzurra: i Faraglioni. Il ragazzo conduce il padre.
Pian piano, di giorno in giorno, i social raccontano qualcosa in più .
La atmosfera si fa sempre più calda. Ciro Oliva sfugge alle chiamate telefoniche per alcuni giorni all’approssimarsi della apertura e, la mattina del primo giugno, si presenta in pantaloncini e scarpette di ginnastica alla riunione generale in terrazza perchè, con pochi fidati, si è prima immerso “nella sua Capri” dalle prime ore del giorno per godersene la pace, correndo.
E’ autenticamente felice di essere qui. Mi racconta di esserci stato da quattordicenne, con la sua fidanzata, per la prima volta, a Capri. Che per lui “Capri è un sogno” (lo dichiara anche a Vogue Italia) e gli da serenità stare lassù, a un passo dalla ribollente piazzetta più famosa al mondo.
La presentazione di Concettina ai Tre Santi a Capri?
Nessuno ottiene una anteprima, la stampa alla apertura non c’è. E’ una grande festa, quella del primo giugno (rispettati perfettamente i tempi dichiarati settimane prima), riservata alla famiglia e agli amici.
Nella comunicazione alla stampa, oltre a dire quando (la lista d’attesa on line accesa con il lancio del sito qualche giorno prima da il senso della attesa), cosa, dove e come, è apparso ai miei occhi indispensabile dire il perchè.
E qui, le ragioni sono semplici. Ma esplicitarle è complesso perchè si può finire per cadere nel banale.
Capri è una bomba e anche una incognita.
Ha una formidabile tradizione nella ristorazione ma (è forse rischioso, proprio questo) sulla pizza è incomprensibilmente indietro. In tal senso può essere intesa effettivamente un pò snob: la “pizza a Capri? Suvvia!”.
E’ una scommessa e una sfida: bisogna portare un progetto di pizza diverso dal solito. Ogni dettaglio fa la differenza: l’estetica del locale, il mix della proposta, lo stile della accoglienza.
Questo, Oliva lo ha compreso e lo ha poi realizzato con maestria.
A me il compito di entrare con i piedi di piombo a Capri, dal punto di vista della comunicazione. Con rispetto riservato a un tempio, si può dire. E allora parto dalla roccia ferma e passo a ricostruire la storia: quella dei luoghi e quella della famiglia Oliva.
Dal cuore di Napoli, dal Rione Sanità
La Pizzeria della famiglia Oliva, la Casa Madre dalla quale è gemmata la Pizzeria Concettina ai Tre Santi di Capri, nasce nel Rione Sanità nel 1951, è lì dove la giovane Concettina, la nonna di Ciro, faceva le sue pizze “ogg a otto”, ovvero “a credito”: le consumavi e le pagavi la volta successiva. Queste erano, allora, le regola di buon vicinato. Concettina friggeva all’angolo di strada le sue pizze, come facevano molte donne dei quartieri popolari di Napoli. Lei era quella “vicino all’edicola dei Tre Santi”.
Oggi al comando di Concettina ai Tre Santi, c’è il nipote Ciro, 32 anni, quarta generazione di pizzaioli, sempre affiancato dal padre Tonino e dalla madre Anna.
E’ lui che ha rivoluzionato l’attività di famiglia.
Dieci anni fa ha iniziato a modificare l’impasto poi la selezione degli ingredienti, ma soprattutto, ha portato nel locale tutta la sua energia ed entusiamo.
Oggi Concettina ai Tre Santi rappresenta un riferimento autentico e vibrante della città ma è stato anche lo stimolo per tanti operatori con lui hanno dato vita al movimento di riqualificazione urbana del Rione Sanità.
In molti sanno poi che nel gennaio del 2023 la holding di Remo Ruffini innovativi, è entrata nella società acquisendo il 47,5% della Pizzeria. Con ciò mostrando la consueta lungimiranza e buon gusto: Concettina ai Tre Santi è un gioiello nel più bel Rione della super gettonata città di Napoli.
E’ questo un volano importante per la Comunicazione del locale ma anche un aspetto delicato, cui riservare somma attenzione, visti alcuni precedenti. Si rischia che allontani il pubblico dalla più squisita verità: che Concettina ai Tre Santi a Capri è un progetto solido e sostenibile che si fonda sul sapere fare (e non sui capitali) di una famiglia e sulla fulminante capacità di aggregare e coinvolgere (delfino.
Fino a Via Madre Serafina a Capri
Concettina ai Tre Santi nasce in luogo caro ai capresi: ‘si trova “sulla via per Santa Teresa”, come la chiamano nel loro gergo, perché conduce al magnifico omonimo Convento’ mi raccontano i capresi.
Effettivamente siamo a pochi passi dalla famosa Piazzetta, meta di chiunque venga a Capri da ogni parte del mondo.Mi sono divertita a fare una ricerca, necessaria a inquadrare i luoghi. Il Convento delle teresiane, e la chiesa del Santissimo Salvatore, costruiti nella seconda metà dei Seicento per volontà Madre Serafina di Dio, sono immersi nel silenzio. I capresi lo vedono come un luogo speciale dove rifugiarsi dal gran affollamento estivo e agli echi glamour dell’isola azzurra.
Per arrivare al Convento, bisogna salire le scale che delimitano la Piazzetta, imboccare via Madre Serafina e percorrere la lunga stretta stradina porticata che offre riparo dalla calura estiva.
Ma chi era Madre Serafina di Dio? oLe mie ricerche finalizzate ad approfondire per i colleghi giornalisti dicono che era di origini isolane ed era una suora Carmelitana della regola teresiana.
Il richiamo a questa figura è importante, in quanto figura venerata e cara agli isolani la cui opera è considerata ispirata e carismatica. Leggo ancora che durante l’arco della sua vita fondò ben sette monasteri femminili.
Due sull’isola (oltre Santa Teresa, San Michele ad Anacapri) e cinque fuori dall’isola: a Vico Equense, Massa Lubrense, a Torre del Greco ed in provincia di Salerno: a Nocera ed a Fisciano.
Concettina ai Tre Santi
Via Arena alla Sanità 7 Bis
80137 Napoli
Concetttina ai Tre Santi Capri
Via Madre Serafina Cimmino, 6
80073 Capri (Napoli)