Tredici Comuni della Costiera Amalfitana: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare, festeggiano in questi giorni il raggiungimento di un obiettvo importante: il “Liquore di limone della Costa d’Amalfi” diventa Indicazione geografica protetta. E’ stato pubblicato, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, lo scorso 13 febbraio, il Regolamento relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle bevande spiritose, tra le quali il prodotto della Costiera. Sarà prodotto, in accordo con la tradizione, con l’utilizzo esclusivo dei limoni della cultivar “sfusato”, amalfitano, e con un procedimento rigorosamente artigianale. In un momento tanto delicato per l’immagine della regione e sue produzioni di eccellenza, la notizia rappresenta un segnale positivo per il comparto e per i consumatori che si somma alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, del documento di tutela di un altro prodotto: la pizza.
La “Verace pizza napoletana” approda all’ultima fase del proprio percorso di tutela: sarà iscritta come Specialità tradizionale garantita (Stg) nel registro europeo per la protezione contro falsi e imitazioni, se nell’arco dei prossimi sei mesi nessuno presenterà osservazioni o riserve. Il disciplinare, elaborato dalle associazioni ‘Pizzaioli partenopei’ e ‘Verace pizza napoletana’, descrive le modalità di preparazione della pizza, dall’impasto alla lievitazione, dalla formatura alla farcitura, fino alla cottura e alla conservazione. Al bando i prodotti non realizzati con pomodori pelati, mozzarella di bufala campana Doc (o mozzarella Stg), aglio, olio, sale e foglie di basilico. L’originale ha, poi, un diametro non superiore ai trentacinque centimetri, il bordo rialzato, il cornicione, tra 1 e 2 cm, e una consistenza insieme morbida, elastica e facilmente piegabile “a libretto”. Il riconoscimento sara’ valido in tutti i Paesi europei . Chi vorra’ poter esporre il relativo logo e servire la vera pizza napoletana sarà sottoposto a un severo controllo. Dovrà scomparire, perchè abusiva, da insegne e menu’ la pseudo-pizza napoletana, quella fatta con formaggio fuso o miscugli a base di caseina, anziche’ mozzarella, con olio di oliva anziche’ extra vergine, con semilavorati congelati anziche’ freschi, con forni a gas anziche’ a legna, e così via. Il risultato conseguito è stato salutato da un susseguirsi di commenti positivi, fra i quali quello del Ministro De Castro che lo ha definito “il prodotto piu’ amato e conosciuto del Made in Italy” e che ha auspicato che il percorso intrapreso si concluda felicemente.