Ottaviano in festa in questo week end, tra le degustazioni, i convegni e le visite al Vesuvio. Protagonista di Vesuvinum, il vino e i prodotti del territorio. Nella fase di valutazione del Concorso associato alla manifestazione, si è mostrato mediamente crescente il livello dei bianchi, rossi e rosati Lacryma Christi, uno dei vini italiani piu’ noti all’estero per il suo legame a doppio filo con una serie suggestioni uniche: il Vesuvio, Pompei e la leggenda che vuole che questa uva nasca direttamente dalle lacrime di Gesu’ Cristo.
La performance dei campioni in degustazione (qui i dettagli e la composizione della giuria) al Circolo Diaz di Ottaviano, ieri mattina, si è rivelata complessivamente positiva: comincia ad affermarsi una certa regolarità e costanza di indirizzo nella lavorazione. Il Lacryma Christi, prodotto dagli autoctoni Falanghina, Catalanesca, Coda di Volpe (locamente chiamata Caprettone), Piedirosso, Sciascinoso ed Aglianico resta un vino “verace”, da bere con la cucina tradizionale locale, cosa che ne smussa talune spigolosità. Un vino che richiede una conoscenza, se non una passione, per i suoi tratti piu’ autentici. Una premessa fondamentale: non si può prendere sotto gamba che si tratta di un vino “vulcanico”, del vulcano e, contemporaneamente, umile, espressione di quella grande tradizione agricola che beneficia di condizioni pedoclimatiche felicissime.
Nelle degustazioni è emersa tutta la gamma dei sentori collegabili a questo tratto: cenere, pietra vulcanica, note sulfuree. Il tutto accompagnato da una bella acidità.
Nelle degustazioni è emersa tutta la gamma dei sentori collegabili a questo tratto: cenere, pietra vulcanica, note sulfuree. Il tutto accompagnato da una bella acidità.
Sono stati oltre 100 i campioni presi in esame dalle due giurie che hanno visto tra gli altri al lavoro, i giornalisti Angelo Peretti e Alma Torretta, nonchè una delegazione di sommelier francesi guidata da Brigitte Leloup, vicepresidente Association Sommeliers d’Europe. Il risultato delle degustazioni effettuate a bottiglie coperte, e coordinate dal delegato dell’Ais dei Comuni vesuviani Pasquale Brillante, saranno resi noti domattina, nell’ambito della cerimonia di premiazione della seconda edizione del Trofeo Amodio Pesce, padre fondatore della Strade del Vino del Vesuvio, associazione che riunisce ben 60 produttori, oggi guidata da Michele Romano.
Quali ho apprezzati? Decisamente un 35 bianco e un 55 rosso. Sapremo, presto, di cosa si trattava.
Grandi acidità per i bianchi, alcuni dei quali sorprendono per una esuberante florealità. Tutti brillanti e solari. Buoni i rosati, tipologia sulla quale c’è sempre grande interesse e dalla quale, in ogni concorso, esce sempre difficilmente qualcosa di rimarchevole a riprova che i produttori devono credere a questo prodotto non solo come un necessario completamento della gamma. A Ottaviano, il rosato ci ha regalato dei bei bicchieri luminosi, tra i quali delle belle “sfoglia di cipolla”, croccanti e fresche. Bene anche i rossi, nei quali il piedirosso si impone in tutta la sua personalità e, a volte, scontrosità. In particolare, strano a dirsi, si sono rivelati interessanti, quelli non di annata (2007, per la gran parte) presentati da alcune aziende, a dispetto della consuetudine e tradizione, sul Vesuvio, di non conservare, grazie al grande mercato del capoluogo, ma piuttosto, vendere tutto il vino dell’annata.
Oggi il secondo degli incontri di studio e dei seminari.
Oggi il secondo degli incontri di studio e dei seminari.
Ieri si è svolto infatti il convegno “Viticoltura situazione attuale e prospettive future” moderato da Francesco Del Vecchio, dirigente dello STAPA CePICA di Napoli, ed a seguire l’interessante seminario che ha visto nove vini in degustazione e a confronto:
Etna Bianco Doc 2006 – Tenuta delle Terre Nere
Etna Bianco Doc 2006 – Val Cerasa
Etna Bianco Doc Superiore 2006 – Benanti
Lacryma Christi Bianco Doc 2008 – Fiore Romano
Lacryma Christi Bianco Doc 2008 – Sannino
Lacryma Christi Bianco Doc 2008 – Vigna Pironti
Soave Catelcenerino Doc 2008 – Filippi
Soave Vigneto Sengialta Doc 2008 – Balestri Valda
Soave Monte Tondo Doc 2008 – Casette Foscarin.
Stasera la kermesse promossa dalla Strada del Vino Vesuvio e dei Prodotti Tipici Vesuviani, presieduta da Michele Romano, in collaborazione con Luciano Pignataro Wine Blog, prosegue con il convegno (ore 18,00) “Viticoltura nelle aree protette vulcaniche” e con il seminario dedicato ai rossi, che prosegue nel confronto tra territori vulcanici: Soave, Etna e Vesuvio. Si chiude domani, infine, con la premiazione a cura di Luciano Pignataro, dei vincitori della seconda edizione del “Premio Amodio Pesce”, selezionati sabato.
Etna Bianco Doc 2006 – Tenuta delle Terre Nere
Etna Bianco Doc 2006 – Val Cerasa
Etna Bianco Doc Superiore 2006 – Benanti
Lacryma Christi Bianco Doc 2008 – Fiore Romano
Lacryma Christi Bianco Doc 2008 – Sannino
Lacryma Christi Bianco Doc 2008 – Vigna Pironti
Soave Catelcenerino Doc 2008 – Filippi
Soave Vigneto Sengialta Doc 2008 – Balestri Valda
Soave Monte Tondo Doc 2008 – Casette Foscarin.
Stasera la kermesse promossa dalla Strada del Vino Vesuvio e dei Prodotti Tipici Vesuviani, presieduta da Michele Romano, in collaborazione con Luciano Pignataro Wine Blog, prosegue con il convegno (ore 18,00) “Viticoltura nelle aree protette vulcaniche” e con il seminario dedicato ai rossi, che prosegue nel confronto tra territori vulcanici: Soave, Etna e Vesuvio. Si chiude domani, infine, con la premiazione a cura di Luciano Pignataro, dei vincitori della seconda edizione del “Premio Amodio Pesce”, selezionati sabato.
L’ingresso alla manifestazione è libero. Le degustazioni sono su prenotazione. Per effettuarla contattare l’Ais Comuni Vesuviani al 347.6410521 o all’indirizzo aiscomunivesuviani@libero.it.
Foto: M.Piscitelli; D. Brasiello