E’ in corso a Milano il Salone del Mobile fino al 17 aprile, una kermesse chde unisce il meglio della creatività alla italiana. Non solo design, insomma. Dodici le aree tematiche proposte:
Il fenomeno delle Fabbriche del design italiano;
Ma cosa significa oggi il termine “design”?;
Il ruolo degli oggetti nella società dei consumi;
Le Fabbriche del design italiano come laboratori di ricerca;
Il design inteso come Arte e Poesia;
La componente trasgressiva come costante storica del design italiano;
I linguaggi degli oggetti e dei designer;
La tecnica dell’epifania del design contemporaneo;
La pratica della Borderline;
Designer paranoici e designer metanoici;
La metafora del Buon giardiniere.
Compie 50 anni la rassegna di Milano essendo nato esattamente il 24 settembre 1961 per conolidarsi poi nel 1965 con l’esposizione del settore “arredo” e con il primo evento collaterale del Salone: una retrospettiva sul design del mobile in Italia.
Oggi il Salone del Mobile, non solo è diventato “Internazionale”, ma ha ampliato la gamma delle esposizioni ed è declinato al plurale, con la denominazione complessiva che la connota come “i Saloni“. Oltre al Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, le biennali Euroluce e SaloneUfficio e il SaloneSatellite la città di Milano è la piazza per la riflessione sul design, sul mondo dell’industria che lo ha reso possibile, sulla creatività e sulla cultura.
Le posate si caricano di emozioni, pensieri, memorie, fino a diventare pesce da un’impressione subacquea, gioco da un ricordo infantile, albero attraverso uno sguardo sognante.
L’artista:Giovanni Scafuro è nato a Napoli e si è formato giovanissimo nelle botteghe degli artigiani del centro:
Allo studio di Giovanni Scafuro, ceramisti, fabbri, falegnami dai quali ha appreso l’arte sapiente del lavoro manuale applicata ed utilizzata da lui per progettare e realizzare complementi d’arredo. Il concetto di fondo della sua arte: il mondo è già stracolmo di tutto e tutto è già stato fatto. Quel che resta da fare è solo guardare le cose da un punto di vista diverso da quello solito. Oggi nel suo atelier dal sapore bohemien quasi ci si perde nell’insieme dei suoi manufatti: oggetti di uso quotidiano, lampade, sedie, tavoli, gioielli a cui Giovanni ha dato una nuova veste che, come lui stesso dice, “rappresenta solo un momento, un cambiamento di rotta nella vita dell’oggetto stesso.”. Il riciclo, il recupero sono una costante del suo continuo processo di sperimentazione. Scafuro ne ha fatto una linea di design “FORKINPROGRESS”, che comprende gioielli dalle forme essenziali ed evocative.