L’ADI e l’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia danno vita a un progetto di ricerca e networking della durata di tre anni, sui temi del design per la sicurezza alimentare nel Mediterraneo: Food Design and Food Security, un’iniziativa che non si rivolge solo ai designer e agli accademici, ma intende coinvolgere direttamente anche produttori, policy maker e istituzioni.
La conferenza del 16 maggio sarà dedicato alla definizione delle linee guida del progetto triennale, con tre tavoli di lavoro:
1. Una vision di progetto, da Napoli al Mediterraneo: il food design del territorio, il food design per il territorio, il food design con il territorio;
2. La mission del progetto: il food design come strumento per la food security;
3. Gli strumenti di dissemination e di engagement: Il design per il networking: i ruoli e i gruppi di azione;
La prima Conferenza Europea sul Food Design, organizzata dall’ADI a Milano nell’ottobre del 2015 in occasione dell’EXPO, trova dunque un seguito a Napoli: il dialogo sul progetto agroalimentare si amplia dall’Italia ai paesi dell’area Euro-Mediterranea con la partecipazione di rappresentati di molti paesi tra i quali hanno confermato: Israele, Libano, Iran, Egitto, Francia e Italia.
“Il convegno del 2015 aveva carattere esplorativo”, spiegano alla Commissione Food Design dell’ADI. “Si proponeva di aprire un dibattito internazionale sui potenziali campi di applicazione del food design, e ha creato un terreno comune per far dialogare impresa e accademia, istituzioni e ricercatori internazionali.”
Oggi l’obiettivo è chiamare a un’azione concreta imprese e istituzioni, partendo da Napoli, sede storica della produzione della pasta, uno dei cibi italiani che si è ritagliato un ruolo centrale nella dieta delle popolazioni mondiali.
Durante la conferenza sarà trattato anche l’11° punto del FOOD DESIGN MANIFESTO dedicato al cibo per i più piccoli.
Scopo principale e risultato atteso della conferenza mediterranea: raccontare e dimostrare concretamente come il design possa fornire soluzioni concrete per facilitare l’accesso al cibo.
La conferenza è a porte chiuse e dunque non aperta al pubblico, sono invece i benvenuti i giornalisti, la stampa e gli opinion leader.