L’Uovo di Frank Rizzuti fotomonicapiscitelli |
A parte Basilicata Coast to Coast, effimero quanto impattante racconto delle sue bellezze, la Basilicata ha portato a segno pochi risultati negli ultimi anni nella affermazione delle sue eccellenze enogastronomiche. Lo dice l’arrancare del suo straordinario Aglianico del Vulture.
Uno dei pochi, dicevo, è stato la Stella Michelin allo chef Frank Rizzuti, l’unica della regione e anche la più attesa del Sud Italia, per chi lo conosceva.
Ma Frank, a soli 47 anni, ci ha lasciato, stroncato dalle complicanze di una influenza, essendo già ammalato.
Non amo scrivere messaggi di condoglianze pubbliche, testimoniare alla fine, quando è troppo tardi, il mio apprezzamento a un professionista.
Ma Rizzuti era uno straordinario talento e un’anima vera. Lo faccio per l’uomo, ma anche perché è giusto che anche i lettori di Campaniachevai, possano ricordare questo professionista che con caparbietà ha contribuito grandemente al rilancio della cucina lucana e del suo patrimonio agroalimentare, sin dall’inizio del suo percorso con l’Antica Osteria Marconi di Potenza, aperto 15 anni fa.
Poi la Stella, grazie alla sua consulenza iniziata nel 2002, al Dattilo di Roberto Ceraudo e infine quella personale, nel novembre 2013 con Cucina del Sud, al Largo Pasquale Uva. Riconoscimenti che lo attendevano da tempo e che sono arrivati sospirati in una regione dimenticata e forse sottovalutata. Ma io non dimenticherò mai il suo Uovo pochè, servito a margine, ad Aglianico e Aglianico (2009): tra le cose più emozionanti mai degustate ad oggi.