Confesso di averla sempre sognata. Immaginata. Ma questa volta Ciro Oliva è stato più veloce di me. Me lo dovevo aspettare dopo quasi due anni di consulenza sulla sua immagine, sui menù, sugli ingredienti e carta dei vini.
L’enfant prodige della Sanità, che oggi cammina da solo sulle sue gambe essendosi chiusa la nostra stimolante collaborazione, ne ha fatta una bella: Frezzella (chissà: con la zeta, doppia, perchè frizza?! Effettivamente si).
Si tratta di una fresella, doppia cottura con il buco al centro. Non avrei saputo far meglio. Farcita in maniera leggera (insalata, tonno di Carloforte, ciliegine di Mozzarella Di Costanzo, olive) come vuole la ricetta della caponata estiva napoletana. La ha presentata a Una pizza per l’estate al Palazzo Petrucci alcune settimane fa.
“Ispirarsi ai piatti della tradizione, non si sbaglia”. Detto fatto.
Ma lui è andato oltre: con la “Frezzella all’ insalata di rinforzo”. E devo dire che questa mi è piaciuta anche di più. Molto deciso il sapore ed equilibrata la farcitura che ha ancora insalata, Papaccelle e alici di Cetara.
Dopo molti mesi, insomma, mi trovo alla Pizzeria Oliva per godermi semplicemente una pizza. E ne ha fatta di strada da quando ci siamo incontrati. Adesso si fa la fina a Via Arena alla Sanità grazie alla fatica costante, all’umiltà e alla abilità di questi artigiani.
Con Ciro, simpatico scugnizzo, instancabile faticatore, giovane travolgente, a volte guascone, anche il Rione Sanità ne ha fatta (questo obbiettivo di fondo, confesso, il mio maggior stimolo).
Gli resto sempre fedelmente legata (qui). Perchè è l’ultima autentica roccaforte di napoletanità della città. Perchè mi commuove e perchè vi alberga la speranza e l’impegno del cambiamento. Quello che è anche mio nella vita.
Perchè Il Rione con il quale sono entrata ancora più in contatto è bellissimo, come la Napoli più straccia. Come quella di Pino Daniele che non la canta più.