Barile e il Vulture sono di una estrema facilità da percorrere lungo i sentieri del vino. In pochi chilometri: Macarico, Fucci, Basilisco, Paternoster, Carbone, D’Angelo e altre. Il paesaggio è aperto e luminoso come solo la Puglia vicina sa fare. Tutto è estremamente tranquillo al punto che si rischia di non trovar nulla da mangiare. Il primo giorno del mio tour, a Barile, appena arrivata, ho rimediato al pomeriggio un cornetto congelato alla crema. Complici gli appuntamenti un pò serrati, a pranzo mi è andata molto male. Tagliatelle ai porcini a Melfi fatte con il dado di brodo. Poi mi sono ripresa con San Fele (Tipicamente) e un agriturismo nuovo a Acerenza (La Locanda del Monaco). Ho sfiorato Potenza e avrei voluto fiondarmi alla Antica Osteria Marconi, ma non è posto quello cui dedicare l’oretta di tempo che avevo. Dunque ho rinunciato. Ma, cibo a parte, se è il vino che vi interessa sarete molto occupati nel Vulture. Il progetto della Locanda del Palazzo di Barile della quale parlo oggi sul sito di Luciano Pignataro è interessante per questa ragione. A Barile e a Rionero, vicina, ma perfino a Melfi, trovare una gastronomia è impossibile. Manca un’offerta destinata ai turisti gourmet basata sui prodotti del territorio, perfino dell’apprezzatissimo Aglianico del Vulture. Dove comprare in zona, che so, il Pecorino di Filiano, i peperoni di Senise, i Fagioli di Sarconi per familiarizzare con le tipicità del lucane e, magari, senza doverci andare direttamente, portarsi via un gustoso souvenir? A questa domanda potrà rispondere un giorno la Locanda con il connesso progetto dei Feudi, intanto si può comodamente alloggiarvi e godersi i vini della famiglia Botte e delle aziende vicine, tutti di altissimo livello. Vai all’articolo.