foto monica piscitelli |
Una ricetta facile e fresca per l’estate.
Non sapevo questo piatto – chiamato la Checca – appartenesse alla tradizione romana. E che addirittura fosse stato citato da Ugo Tognazzi in un suo libro. Per me la pasta con il pomodoro a crudo era quasi una invenzione personale, fatta per riutilizzare un’insalata di pomodori. Invece ne ha di storia!
Si taglia a pezzettini il pomdoro e lo si condisce come si volesse fare una insalata o una bruschetta: aglio tritato, origano, olio e qualche altra erba aromatica, sale. In questo modo il pomodoro si insaporisce e produce un sughetto che servirà a vestire la pasta. Si cuoce la pasta al dente in abbondante acqua e poi la si condisce con la salsa fresca aggiungendo, se piace, un pò di peperoncino. Si finisce con un pò di olio a crudo.
Se proprio avete voglia si un pizzico in più di golosità, un’ottima Mozzarella di bufala tagliata a pezzetti è quel che fa per voi. Sogno una Mozzarella del Mini Caseificio Costanzo di Lusciano (Caserta), che ha un punto vendita a Napoli, Quartiere Fuorigrotta. Un’azienda familiare – fondata nel 1991 da Gennaro Costanzo e sua moglie Lia Giustina, oggi condotta dai figli Luigi, Alessandro, Valentina e Davide – che approccia al lavoro in maniera integralista e che decisamente mi fa collocare la loro Mozzarella nella mia Top 5 campana.
Elemento fondamentale di questa ricetta, come si può immaginare, è la qualità dei pomodori e dell’olio evo. Io ho utilizzato semplicemente eccezionale: Gran cru Colle dell’Eremita del Molino Il fattore di Luigi Tega. Come dire: sparare a una quaglia con un cannone.
Un olio cosi’, complesso e fine, basta da solo anche con la pasta scaldata. Per esempio quella dell’ottimo Pastificio Vicidomini di Castel San Giorgio (SA) che ha tutto il profumo della materia prima di qualità con cui è fatta.
Luigi e Mario Vicidomini sono la sesta generazione di una storia che ha origine agli inizi del 1800.
A Foligno la famiglia Tega affonda le sue radici nella lunga tradizione dei mastri frantoiani del Seicento. Nel suo frantoio che conserva la struttura originaria del XV secolo,
L’ olio evo Rega dice la parola fine sulle chiacchiere di chi dice che gli oli umbri e toscani siano sopravvalutati. Questo è un signor olio proveniente da piante centenarie fatto per l’80% di Moraiolo e per il 20% di Frantoio. Dato complessi sentori fiori gialli, balsamici, di muschio e di resine può essere usato su questo piatto con parsimonia.
Dunque non seguirei la versione di Tognazzi, l’olio viene aggiunto alla fine dopo averlo riscaldato. Con questa tecnica i pomodori e le erbe aromatiche vengono esaltati, per questo l’attore ha pensato di chiamare questa sua nuova versione, appunto, “sul rogo”.
Lusciano (Caserta)
Vescia di Foligno (Perugia)
Tel: +39 0742.660015
Pastificio Vicidomini Raimondo & Luigi s.a.s.
Via Guerrasio 63/65
Castel San Giorgio (Salerno)
Tel. +39 081.951156