Desta preoccupazione, anche se non è una questione nuova la contrazione dei consumi di vino nel Mondo. Rispetto a quella fuori casa, in Italia, è emerso dai dati presentati al Vinitaly, si parla di un meno 30%. Colpa delle vacche magre degli ultimi anni ma anche del terrorismo da etilometro. Gli italiani non rinunciano al vino di qualità ma, alla ricerca di un prezzo più vantaggioso, ne conseguono le bottiglie sempre più spesso, ricorrendo alle catene della Grande Distribuzione.
Intanto scendono in campo le aziende, i ristoratori e le associazioni. Bottiglie di formati diversi, bottle sharing, vino al bicchiere, confezioni con le quali portarsi la bottiglia a casa. Il tema del consumo del vino, del panico da etilomentro ha riecheggiato alla 44esima edizione del Salone inaugurata, significativamente, dal Presidente della Repubblica. Altro tema quello ambientale: stand ecocompatibili, energie da biomasse agricole, nuovi modelli di sviluppo agricolo e incentivi all’agricoltura. Interessantissimo è il libricino che ho agguantato in Fiera dal titolo “Meglio un contadino laureato che un avvocato disoccupato”, di Andrea Prato, assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna. L’autore propone la sua visione dell’economia italiana a partire dall’agricoltura mettendo in guardia gli agricoltori dall’inseguire chimere di facili guadagni ottenibili proprio dalla cessione o dal fitto di terreni a società per la produzioni di energia, che sia eolica o solare. Di tutto, con il supporto di molti dati, parlo sul sito di Luciano Pignataro (qui).
Immagine: “Portami via” la confezione lanciata dall’Ais sul tipo Buta Stupa.