Con “Bevete Fastignano, ora è in giro un po’ di 2005” Luciano Pignataro conclude il post con il quale raccoglie l’invito di Loste di una Colica d’acqua a segnalare il proprio passito da meditazione per la maratona lanciata un anno fa da Marco di “Imbottigliatoallorigine“dal titolo il “Vino dei blogger”, giunta alla dodicesima puntata.
Il vino in questione, per il giornalista de Il Mattino è un rosso dolce di Falciano del Massico e cioè il Fastignano 2003 Roccamonfina igt dell’azienda Papa (vai a leggere). Direi proprio che vale la pena di assaggiarlo.
Ma facciamo un passo indietro. Stasera in giro sul web mi sono detta: “è il momento di scoprire come si possa avere una colica con l’acqua!”. Ed eccomi sull’originale blog che evidenzia l’iniziativa e invita a partecipare per festeggiare l’anniversario.
Gli scrivo qualche ora fa contorcendomi anche io con i miei dolori, per aver appreso troppo tardi di questa cosa simpatica che prevedeva si postasse tutti oggi o, quantomeno (e questo lo avrei fatto in un batter di clic), la si segnalasse pubblicando sul proprio blog un banner e, lasciato un commento di plauso, saltello un pò là, un pò qua, sui blog che “sfoglio” di solito.
Ero ancora intenta a pensare che “devo leggere di più e di più”, quando arrivo all’appuntamento quotidiano sul blog di Pignataro che, eccolo là, mi consola con il post che puntuale consegna al web la recensione del passito campano. Clic, clic, clic e tutto torna: il web ha il suo passito campano. Ed anche io.
Torna ad emozionarmi la blogsfera, un mondo che richiede tempo e impegno, che riserva sorprese continue. Una continua forma di informazione e soprattutto di contatto umano. Di fronte allo schermo, con un “topo” tra le mani, si riscopre il gusto di conoscere e farsi conoscere, di indagare i gusti e gli interessi degli altri, anche di perfetti sconosciuti. I rapporti di buon vicinato nel web sono autentici perchè improntati ad un primordiale spirito solidaristico che “livella”, come avrebbe detto Totò, tutti. Insomma il web è un grande condominio dove, incredibile ma vero, si va tendenzialmente d’accordo, dove non sono in uso titoli (i “dottore”, “avvocato” e “professore” che abbondano nel nostro quotidiano) e nel quale “l’inciucio” si chiama commento e, come tale, è firmato e per di più fa capo ad un indirizzo email al quale consegnare le proprie rimostranze. In un mondo virtuale che ha gli aspetti positivi che ho detto, e non sono pochi, esistono alcune chiare regole che la mia tenera esperienza di tutto ciò mi suggerisce.
Sono peccati mortali nella blogsfera: non emozionarsi o simulare interesse; non manifestare il proprio pensiero e se stessi; tacere o, peggio, non aver nulla da dire; non passare la voce e tenere per sè le rivelazioni che la rete ti regala; l’inattività e la pigrizia, l’arroganza da blog supervisitato e la pateticità di quello che posta solo per sè stesso.
Io ci provo a non sbagliare e quando c’è da sostenere la squadra del cuore che segna nella rete globale, io rispondo. E voi?