Sandro e Leonardo decisero un giorno di aprire insieme un ristorante a Firenze. La loro specialità erano le ranocchie fritte. Leonardo redigeva con diligenza il menù e Sandro lo illustrava. Leonardo aveva una calligrafia strana e amava inventare aggeggi utili e stravaganti da utilizzare in cucina, mentre Sandro mostrava un certo talento per il disegno e la pittura. Mi ha fatto sorridere la storia che racconto sul sito di Luciano Pignataro (vai) che ringrazio per l’ospitalità. Avevo amato quella di Giacomo (vai al post precedente) intento ad abbuffarsi di gelato a Napoli, dedito a raccogliere ricette per sua memoria. Geni senza tempo: Botticelli, da Vinci e Leopardi. Da riscoprire e guardare un pò con la pancia, invece che con la mente. A contorno di queste considerazioni, la “ciccia”: la pubblicazione di una indagine sul comportamento degli italiani a tavola della Fipe (vai alla ricerca) che mette in evidenza alcuni aspetti preoccupanti, come la scarsa capacità di scelta degli ingredienti e gli effetti della crisi sul consumo dei pasti fuori casa. Fa riflettere che alla domanda “Come fa a capire se un uovo è fresco?”, su un campione di 800 persone, il 41,0% degli italiani abbia risposto “non lo so”.