Nessuno ne vuol parlare, ma tutti lo vogliono sapere. Anche Rizzari e Gentili della Guida dell’Espresso prima che il post venisse protetto da password (qui) invitavano a prendere sempre “con le molle” i risultati delle guide, ad andar oltre i nomi in elenco e a cogliere il messaggio generale. La Guida non fa il vino, ma si pone come un utile indicazione per orientarsi. Esistono, poi, tanti eccellenti prodotti che in Guida non ci sono, che vale la pena scoprire.
I risultati della Cinque Bottiglie della Campania fanno uscir fuori dei bei prodotti, devo dire. Oltre a quelli che i piu’ pessimisti e criticoni chiamerebbero i “soliti”, ci sono altri nuovi pezzi da novanta, non scontati. Dei nuovi classici noti certamente agli addetti al settore, specie campani. Penso alla bottiglia di Pietracupa, a quella di De Conciliis, Masseria Felicia e Colli di Lapio, Migliore Bianco d’Italia. Due interessanti segnali sono quella di Tecce, un eccezionale Taurasi in 6000 bottiglie al massimo (tra i miei preferiti ad Anteprima Taurasi 2005 vai) e Fattoria Selvanova. Sembra stia lavorando molto bene l’azienda-agriturismo di Castecampagnano. Ma anche Perillo è un nome che dubito che da Roma in su sovviene a molti parlando di Taurasi, eppure c’è.
Bene che ci sia in elenco un rappresentante del beneventano, con Nifo Sarrapochiello. Aveva fatto molto discutere su Fb l’assenza della provincia piu’ vitata della regione all’interno della Guida del Gambero Rosso del quale Luciano Pignataro aveva pubblicato l’anteprima qualche giorno fa.
Le Cinque bottiglie 2010 della Campania e del Sud: (vai all’elenco completo su Intravino sul quale ieri notte l’ho scoperto per caso, per poi notare che anche Pignataro ieri lo aveva pubblicato (qui).