Le mie riflessioni sull’ennesimo film che ha per quinta una cucina di ristorante. Consigliato solo a chi lo ha già visto, il film! m.p.
Qualcuno dice sia il miglior attore italiano del momento: intenso, espressivo e vero. E’ Tony Servillo. Lo si incontra al cinema in questi giorni in due film “Gorbaciov” e “Una vita tranquilla”. Mai titolo poteva essere più azzeccato per questo film. Rosario (Tony Servillo) è chef nel suo ristorante albergo nella periferia di qualche città della Germania, dove è emigrato una quindicina di anni fa. Lavora in cucina e in sala con l’aiuto della moglie tedesca, bella e raffinata, dalla quale ha avuto un figlio. Il week end è speso a dare una lenta morte agli alberi del giardino dove vuol costruire la propria veranda ristorante o a scegliere, con sommo spirito animalista, un cagnolino al vicino canile con il figlio. Fino a che non giungono da Napoli due giovani amici suoi. Due ragazzotti di inconfondibile estrazione popolare che si presentano nel suo albergo e vi restano per alcuni giorni ospiti suo destando, sempre più la curiosità della moglie che vede alla loro presenza associato un crescente nervosismo del marito, sempre più teso e litigioso con il suo aiuto in cucina. Sullo sfondo di un ristorante, come nell’uso di alcuni recenti film, si consuma una storia che con la ristorazione non ha nulla a che vedere. Si scoprirà che Rosario si è improvvisato chef al suo arrivo in Germania dopo aver fatto tutta la trafila che porta dallo sciacquapiatti a essere protagonista in cucina. Fino all’apertura del suo locale. Ma l’arrivo di questi due ragazzi, del quale uno si scopre essere frutto del suo matrimonio in patria, manda a carte e quarantotto il suo presente. La sua vita tranquilla torna a essere l’inferno che ha lasciato a Napoli dove era un membro della Camorra e anche un killer. I due ragazzi sono dei sicari e lui è testimone dell’assassinio che sono venuti a compiere. Rosario viene catapultato in un passato dal quale si è distaccato in maniera dolorosa quindici anni prima fingendosi morto. Il bravo chef torna assassino e poi deve fuggire ancora, verso una nuova vita tranquilla.