Leggo. “Nonna Carmela che viene da Marcianise (Caserta), Cristina da San Giuseppe Iato (Palermo), Gaia da Milano, Adelena da Casola (Napoli), Nina da Salerno, Rosaria da Chieti e Teresa da Agrigento, tutte ambasciatrici dei sapori delle loro zone di provenienza si alternano in cucina”. Ed è boom all’Enoteca Maria, il ristorante italiano di Staten Island, New York, racconta Winenews. “Geniale” penso.
Mentre gran parte dei nostri anziani soffrono di depressione, soli trascorrono le loro giornate tra la Tv e la radio, e si studiano per loro rimedi occupazionali, queste signore – “our grandmas” – arzille e tutt’altro che “vecchie”, si danno da fare semplicemente facendo ciò per cui una nonna è sempre elogiata “i suoi manicaretti”, le “sue mani d’oro”. Lo fanno negli States dove i progetti decollano rapidi.
La specialità di Nina, Anna Picariolo, che si è trasferita nella Grande Mela nel 2003, è il pesce con la pasta. Racconta sul sito dell’Enoteca di amare cucinare al locale perchè è come farlo a casa sua. Le piace rendere felici i clienti. Ha imparato da sua madre e da suo cugino che aveva un ristorante. Carmelina Pica invece ha lasciato l’Italia da ragazza con suo marito e si è trasferita a Staten Island dove ha lavorato diversi anni in una salumeria. Per lei cucina re all’Enoteca la fa sentire casa. L’Enoteca Maria è una creazione di Joe Scaravella e di Denise Ingrassia-Scaravella che l’anno aperta nel 2007 con lo scopo di creare un’autentica enoteca sullo stile di quelle visitate in giro per l’Italia. Tuttavia loro sono andati oltre. Ed ecco l’idea che fa la differenza e che si trasforma in un irresistibile strumento di marketing: “Our food isn’t ‘like Nonna used to make’….Nonna is making it!”. Otto signore over 50, si trasformano cosi’ nel motore “rosa” della cucina del locale il cui sito le ritrae con, smaglianti sorrisi e candido camice, impugnare mattarelli e mestoloni. Ecco dove andrò la prossima volta a New York.