Ho visto la prima volta l’autore di questa foto quando aveva più capelli in testa che peli sul petto.
All’epoca gli facevano bagni d’amido. Lo stesso che oggi userebbe per le sue camice. Se ne avesse.
Lo guardai dal vetro piangere per essere al mondo. Ero, allora, la quinta di quattro gambe dei miei.
Poco più in là mi sarei ritrovata con una Nikon in mano e un timone da girare. Mentre il mio porto sicuro mi lasciava a metà navigazione.
Da “dopo” lo seguo con lo sguardo del cuore immaginandolo con la mente mentre consuma lo Stivale in cerca di vita.
La sua, si, oggi è impiegata a immortalare. Ma i suoi soggetti sono perfettamente vivi. E anche se morti, parlano.
Di tanto in tanto mi punta in faccia l’obiettivo, senza pietà per il tempo. Indugia, nei discorsi, sui sogni, senza un ordine preciso di priorità se non quello della libertà.
Vuole così: non una scrivania dietro cui stare, ma una sulla quale saltare per guardar oltre.
Lì dove si staglia un arcobaleno di graffiti e il cielo piange piombo.
Un filo spinato che squarcia i jeans, è carezza. E un sorriso triste, uno schiaffo.
Cerca chi si è perso. Chi si è dimenticato.
Ne eterna la pena e la gioia in un click che dura molte esistenze.
Cristallizza e fonde emozioni. Le loro, le sue e le nostre.
Dona loro il profumo di nuovo, di carta e di inchiostro.
Posa il suo occhio su cumuli di monnezza. Uomini e rifiuti di uomini che nessuno vuole.
In salita e in discesa percorre l’Italia con i suoi alti e i suoi bassi.
E di quelli più in fondo di essi, preferisce i profondi e scuri. Sporchi e negletti.
Mi piace il lavoro di questo ragazzo, lo fa con il tipico approccio Piscitelli. Una scrupolosità pedante che in pochi intendono.
Il 5 febbraio (qui) inaugura a Napoli un’altra delle sue mostre sui problemi dell’immigrazione e il caso Rosarno e io, sua cugina, figlia di suo zio e nipote di mio zio, gli auguro che questo 2010 gli porti tutto quello che sogna.
Foto (Giulio Piscitelli). Ne è tassativamente vietata la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione (3316389527 – equalizer@hotmail.it)