La cooperativa sociale Artimestieri della provincia di Cuneo, specializzata in bioarredamento e bioedilizia, invita le associazioni e la cittadinanza tutta a raccogliere i tappi di sughero per dare mpulso ad un circuito di raccolta differenziata e di riutilizzo di un materiale prezioso altrimenti che aumenta l’isolamento termo-acustico delle costruzioni. La campagna “salva il tappo” conta in tutta Italia sul lavoro delle associazioni, generalmente del terzo settore come le Botteghe del Mondo, per la raccolta dei tappi. Raggiunta una quantità significativa, l’associazione è responsabile della consegna presso la sede di Artimestieri, che remunererà ogni kg consegnato 18 centesimi, ovvero 28 euro per ogni metro cubo. Artimestieri sul suo sito fa un veloce calcolo: occorre che 300 persone raccolgono 100 tappi cadauno per raggiunge quel volume. Facile.
La notizia, invero, non è nuova, eppure secondo me vale la pena riprenderla perchè il mondo del vino è sufficientemente colto da prendere autonome iniziative, specie se facilmente praticabili.
In Campania non c’è ancora, mi è sembrato a tutt’oggi di intendere dal sito di Artimestieri (vai all’elenco delle associazioni), un centro raccolta nè un’associazione che se ne occupa. Eppure: quanti tappi tirano via le enoteche regioanli, i ristoranti e la sommellerie? Se ne era occupato (vai) il sito dell’Ais Napoli richiamando il progetto Recorkamerica. Insomma: nel 2006, ricorda Ecoblog, il WWF stimava che entro il 2016 il 75% delle sugherete scomparirà. Attualmente dei circa 36.000 km di sugherete nel Mediterraneo, tra Sardegna, Corsica, Spagna, Portogallo e Marocco, vengono economicamente sfruttati circa 20mila (dei 15mila italiani, 12mila sono in Sardegna)e vi vengono estratte circa 300.000 tonnellate di sughero l’anno. Un’interessantissimo studio dal titolo “Ecobilancio di Prodotti in Legno e Sughero”, promosso e finanziato dal Consorzio Rilegno organizzatrice anche quest’anno al Vinitaly di “Sughero al riciclo”, poi, analizza il ciclo di vita del tappo in sughero monopezzo e agglomerato misurando l’impatto ambientale dovuto al dispendio energetico necessario alla loro produzione e movimentazione, il loro grado di biodegradabilità, anche in base alla provenienza della materia prima e alla qualità del legante utilizzato. I risultati non sono confortanti.
Perchè non destinare i tappi, dunque, alla realizzazione di granulato da utilizzare in edilizia? Per informazioni ed adesioni: 0171388998 bioedilizia@artimestieri.com.