C’è uno dei moltissimi eventi del Salone del Gusto di Torino, in programma dal 21 al 25 ottobre prossimi, che mi corre l’obbligo, e il piacere, più che altro, di segnalare e che ha a che vedere con la presentazione della Guida Slow Wine, il lavoro che mi vede coinvolta da gennaio in degustazioni e visite con un altra dozzina, credo, di colleghi in tutta la Campania, Basilicata e Calabria. Un formidabile gruppo e un formidabile lavoro che mi ha emozionato e che è stato coordinato con mano sicura da Luciano Pignataro. Mentre sulle pagine di Slow Wine si discute criticamente http://www.slowine.it/pagine/ita/parliamodi.lasso?id_edit=191, in queste ore, del tam tam web destato dalle anticipazioni sulle Guide varie in questi giorni in uscita, ripenso ai mesi scorsi e ai vini degustati, alle facce incontrate.
Ha senso ancora la ricerca del “migliore”? E che connotati dovrebbe avere? Di certo di fronte a una realtà complessa, emotivamente rilevante, come quella del vino, i fattori da prendere in esame sono molteplici e esigono un approccio non riduttivo. Dal “racconto del vino con i piedi nella terra”, partito a Taurasi con la primissima visita didattica (qui il post http://www.lucianopignataro.it/a/guida-vini-slow-food-stage-a-contrade-di-taurasi-riunione-e-visita-da-caggiano/9117/) è emerso un Sud Italia, e un Paese, nel suo complesso, che meritano ancora il suffisso “Bel”. E’ l’Italia del vino di qualità, magari di piccola scala, che risplende di esempi di umanità e lavoro che raramente, se non in agricoltura, si incontrano.
Adesso si attende solo l’incontro di presentazione della Guida. L’invito è a partecipare.
Leggo da sito del Salone http://www.salonedelgusto.it/eventi/SW01/slow-wine-2011-storie-di-vita-vigne-vini-in-italia.html: “Alla vigilia del Salone del Gusto la nuova guida ai vini di Slow Food Editore viene presentata ufficialmente alle ore 10,00 al Pala Isozaki (o Pala Olimpico) in corso Sebastoboli 123 a Torino. A seguire nella splendida cornice della Reggia di Venaria Reale (iscrizione obbligatoria) ci sarà la degustazione dei vini delle cantine premiate con la Chiocciola, massimo riconoscimento attribuito dalla guida Slow Wine.
Un’occasione preziosa per conoscere le donne e gli uomini che quotidianamente si impegnano tra i filari e le botti per produrre vini di qualità e dal forte carattere territoriale; per degustare chiacchierando con i produttori e confrontarsi con le loro idee; per avvicinarsi al mondo della viticoltura con occhi e spirito nuovi”. Il costo della degustazione è di 40 euro per i soci Slow Food e 65 euro per i non soci.
Come scrivono dalle pagine di Slow Wine: ce ne saranno delle belle da vedere!