post pubblicato sul sito di Luciano Pignataro
Sono fresche di uscita le novità della Michelin. La cucina campana piazza tre nuove stelle, giovani e scintillanti.
E i pizzaioli che fanno? Lavorano sodo per costruire una nuova immagine della pizza: più al passo con i tempi perché più attenta alla qualità. Ma sempre fedele a sé stessa.
Qualcuno, Enzo Coccia, ad esempio, non condivide che la pizza sia solo bollata come popolare e basta. Il tema è la frontiera sulla quale si gioca il futuro della pizza.
Gino Sorbillo, dalla sua Via Tribunali, della veracità ha fatto un cavallo di battaglia, ma quando mette lui le mani in pasta, la pizza vola verso altri lidi.
Franco Pepe, da Caiazzo, porta avanti la bandiera della pizza campana girando per manifestazioni. Il suo impasto fatto a mano è seducente. Enzo Piccirillo, dalla zona Mercato di Napoli, studia e raccoglie consensi con la sua pizza fritta. E’ appena entrato nella Guida de L’Espresso e Hachette, con quelle di altri maestri, ha dedicato alla sua pizza la sua attenzione.
Qualcun altro come Guglielmo Vuolo, il professore della pizza a Casalnuovo – perché responsabile della formazione in tutto il Mondo per l’Associazione Verace Pizza napoletana – confessa di sognare che la pizza possa spogliarsi dei suoi abiti poveri e diventare più “gourmet”. Termine infelice in sé, ma che rende l’idea.
Enzo Piccirillo, dalla zona Mercato di Napoli, studia e raccoglie consensi con la sua pizza fritta. E’ appena entrato nella Guida de L’Espresso e Hachette, con quelle di altri maestri, ha dedicato alla sua pizza la sua attenzione.
E Coccia, che fa? Lui che per primo è stata accolto e si è imposto nelle stanze dei bottoni della gastronomia italiana, è in questi mesi in immersione nel suo laboratorio.
Quasi in ritiro sul banco. “Sto seguendo molto da vicino i rapporti con i clienti” racconta. Dopo il lancio del piccolo locale dedicato alla ricerca qualche saracinesca più giù della storica Pizzaria, Enzo è tornato dove ha iniziato. La nuova vecchia La Notizia, oggi accostata al marchio del birrificio Menabrea, suo storico fornitore, è da alcune settimane a regime con l’ampliamento che oggi vede in attività, e sempre affollati, una ottantina di coperti contro la trentina di prima.
Al banco, mentre Enzo si destreggia tra le prenotazioni, l’accoglienza e la pizza, ci sono due nuovi pizzaioli che rinforzano la squadra. “Sono due ragazzi di esperienza” dice Coccia. Nulla sfugge al controllo del pizzaiuolo che è molto contento di mostrare ai suoi ospiti il locale che ha voluto fortemente per offrire più comfort ai clienti, perfino sacrificando l’asporto che funzionava molto bene.
“Devo concentrarmi sul lavoro in sala. Fare l’asporto non era possibile più” dice Coccia. La pizza rimane la solita unica del maestro nato professionalmente alla Duchesca, e poi affinatosi attraverso tante esperienze, tra cui, dice sempre, il corso per sommelier: leggera come l’aria e guarnita con il meglio degli ingredienti che Coccia seleziona senza sosta. Una pizza più che ”gourmet”, si può dire.
Una sedia tagliata a metà è appesa alla parete. “Simboleggia la metà della Notizia” dice Enzo Coccia. Tradizione a gogo o Champagne e pizza?
Scegliete in quale metà sedervi. Non sbagliate mai: siete semplicemente da Enzo Coccia!
Via Caravaggio, 53-55
Tel. 081.7142155
http://www.lucianopignataro.it/a/pizzeria-la-notizia-di-enzo-coccia-il-nuovo-vecchio-locale-e-tu-da-che-parte-siedi/33386/www.pizzaconsulting.it
Chiuso il lunedì