Riprendo la classifica pubblicata sul sito di Luciano Pignataro della batteria di 10 Greco degustati ieri a La Fabbrica dei sapori versione no public. Una bella idea, al suo secondo incontro: Beviamoli giusti. Si parla di bianchi con significative potenzialità di invecchiamento, ma un archivio sistematico in Campania non esiste ancora davvero. Ecco il punto.
I degustatori Slow Food coordinati dal responsabile per la Guida Slow Wine, Pignataro, mente dell’iniziativa, si confrontano sui vini a etichette coperte con proverbiale calma. 1 ora e mezza per 10 etichette è un vero lusso, si sa. Lo spirito: il piacere dello studio e quello della ricostruzione di un’annata. Ieri tutti 2008, irpini ma anche un beneventano. Sorprendente, ma solo in parte, la concordanza dei pareri. Il primo classificato, quello di Di Prisco (un tal numero 8) ha davvero messi tutti d’accordo. Era già accaduto, con un andamento diverso dettato da una maggiore disomogeneità nei campioni, la volta scorsa (qui e qui). Le foto e la classifica su Luciano Pignataro (qui).
Mi sento fortunata. Il Greco è tra i vitigni più importanti della regione, metterlo sotto la lente di ingrandimento così, insieme a dei colleghi di grande valore, è molto arricchente e piacevole. Viva la Campania che va! m.p.