Make your own slide show at Animoto.
Una serata all’insegna del buonumore e del gran vino. E’ quella trascorsa a Napoli con due produttori del Friuli intervenuti alla cena promossa dall’Ente di Sviluppo rurale della regione Friuli in collaborazione con la Guida Vini Buoni d’Italia con la mia organizzazione.
Adriano Gigante, che non la moglie Giuliana è titolare dell’omonima cantina di Cormons (Gorizia), e Alessandro Dalla Mora, responsabile commerciale della cantina di Claudia Locatelli, la Tenuta di Angoris di Corno di Rosazzo (Udine), hanno raccontanto i propri vini in una cena illuminata dai piatti dello chef del Veritas di Napoli Gianluca D’Agostino.
Si è trattato di uno stimolante viaggio nelle Denominazioni Collio, nata nel 1968 e una delle più antiche d’Italia, e Colli Orientali del Friuli, questa declinata con i nomi dei vitigni anima del patrimonio varietale friulano: il Friulano, protagonista dell’antipasto con il Prosciutto San Daniele (con il gazpacho di melone di D’Agostino), il Pignolo, il Refosco ma anche Sauvignon. Ancora: Ribolla, Malvasia Istriana e Chardonnay che sono parte di alcuni blend, tra cui quello del Bianco Collio Doc.
La cantina di Adriano Gigante, simpatico esplosivo vignaiolo friulano che è mente, corpo e cantiniere dell’omonima piccola azienda da 100000 bottiglie propone alcuni delle più riuscite espressioni del Friulano. Gigante ha raccontanto il suo approccio al lavoro: naturale, dedido alla qualità e tutto improntato a una gestione familiare.
Suo, il Friulano 2010 Vigneto Storico – oltre 70 anni di vita (essendo l’unico vigneto preesistente alla nascita della cantina stessa) – che ha raccolto grandi consensi durante la cena, servito con la Millefoglie di Mozzarella, peperoncini verdi e alici con acqua di pomodoro e olio alla nocciola dello chef.
Articolata e in gran spolvero la produzione di Angoris che, con la voce di Dalla Mora, ha evidenziato il valore della aderenza al territorio dei vini della Cantina che sono l’espressione riuscita sia di terreni posti in collina che di quelli delle terre pianeggianti della valle dell’Isonzo. L’azienda è di antichissima fondazione e tradizione: nel 1648 Ferdinando III d’Asburgo refagala a Locatello Locatelli 300 campi per il suo impegno nella Guerra dei 30anni e nel 1968 Giulio Locatelli, padre della attuale titolare, Claudia, torna alla guida della tenuta di oltre 620 ettari del suo trisavolo per portare avanti un progetto che punta alla qualità. Gran consenso ha raccolto lo Spiule 2009, vivace blend di Chardonnay (50%), Friulano e Ribolla (25% e 25%) che ha accompagnato le Orecchiette con asparagi e cicoli dello chef.
Ma tutti i vini – davvero di gran pregio – hanno suscitato curiosità e interesse nel gruppo nutrito e allegro che è intervenuto creando un piacevole scambio tra produttori e osti (sempre accorto e discreta la presenza dei padroni di casa Stefano Giancotti e Rosaria Galdiero).
Si è chiuso con il Picolit – il piccolo e raro vitigno noto per il suo caratteristico grappolo spargolo dovuto all’aborto floreale – delle due cantine.
Ma ecco i piatti e gli abbinamenti:
Fresco antipasto, in perfetto equilibrio di consistenze. Delicato e al contempo deciso.
Millefoglie di Mozzarella e pesce bandiera. Abbinato al Colli orientali del Friuli Doc Vigneto Storico 2010 di Adriano Gigante e al Collio Bianco Doc 2010 Tenuta di Angoris. Bella gara tra i due. Piu’ imponente il primo del secondo che, tuttavia, non soccombe calando la carta di freschezza e originalità.
Sorprendenti le Orecchiette asparagi e cicoli: armonia di sensazioni vegetali e di rustiche succulenze di maiale. Abbinato al Colli Orientali del Friuli Doc Sauvignon 2010 di Adriano Gigante, minerale e seduttivo, e al Colli Orientali del Friuli Doc Spiule 2009 della Tenuta di Angoris, campione che convinto per il suo sviluppo in bocca e la capacità di accompagnare il piatto.
Tenera, quasi da mangiare al cucchiaio, la Guancia di manzo alla pizzaiola accompagnata dal gattò aperto. Abbinato al Colli Orientali del Friuli Doc Pignolo 2004 Adriano Gigante e al Colli Orientali del Friuli Doc Refosco 2009 Tenuta di Angoris. Il primo un vino maschio e il secondo gradevole, da manuale come Refosco.
Golosa la Crema bruciata al cioccolato bianco con salsa di frutti di bosco con Colli orientali del Friuli Picolit Docg 2006 Adriano Gigante e Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2007 Tenuta di Angoris, il primo più dolce del secondo. Entrambi da un fantastico vitigno che, in ragione della piccolissima produzione esistente e delle sue caratteristiche gusto olfattive (è sempre dolce e acido al punto giusto) è esaurito ancor prima di andar in commercio e collocato a prezzi a dir poco soddisfacenti.
Adriano Gigante, che non la moglie Giuliana è titolare dell’omonima cantina di Cormons (Gorizia), e Alessandro Dalla Mora, responsabile commerciale della cantina di Claudia Locatelli, la Tenuta di Angoris di Corno di Rosazzo (Udine), hanno raccontanto i propri vini in una cena illuminata dai piatti dello chef del Veritas di Napoli Gianluca D’Agostino.
Si è trattato di uno stimolante viaggio nelle Denominazioni Collio, nata nel 1968 e una delle più antiche d’Italia, e Colli Orientali del Friuli, questa declinata con i nomi dei vitigni anima del patrimonio varietale friulano: il Friulano, protagonista dell’antipasto con il Prosciutto San Daniele (con il gazpacho di melone di D’Agostino), il Pignolo, il Refosco ma anche Sauvignon. Ancora: Ribolla, Malvasia Istriana e Chardonnay che sono parte di alcuni blend, tra cui quello del Bianco Collio Doc.
La cantina di Adriano Gigante, simpatico esplosivo vignaiolo friulano che è mente, corpo e cantiniere dell’omonima piccola azienda da 100000 bottiglie propone alcuni delle più riuscite espressioni del Friulano. Gigante ha raccontanto il suo approccio al lavoro: naturale, dedido alla qualità e tutto improntato a una gestione familiare.
Suo, il Friulano 2010 Vigneto Storico – oltre 70 anni di vita (essendo l’unico vigneto preesistente alla nascita della cantina stessa) – che ha raccolto grandi consensi durante la cena, servito con la Millefoglie di Mozzarella, peperoncini verdi e alici con acqua di pomodoro e olio alla nocciola dello chef.
Articolata e in gran spolvero la produzione di Angoris che, con la voce di Dalla Mora, ha evidenziato il valore della aderenza al territorio dei vini della Cantina che sono l’espressione riuscita sia di terreni posti in collina che di quelli delle terre pianeggianti della valle dell’Isonzo. L’azienda è di antichissima fondazione e tradizione: nel 1648 Ferdinando III d’Asburgo refagala a Locatello Locatelli 300 campi per il suo impegno nella Guerra dei 30anni e nel 1968 Giulio Locatelli, padre della attuale titolare, Claudia, torna alla guida della tenuta di oltre 620 ettari del suo trisavolo per portare avanti un progetto che punta alla qualità. Gran consenso ha raccolto lo Spiule 2009, vivace blend di Chardonnay (50%), Friulano e Ribolla (25% e 25%) che ha accompagnato le Orecchiette con asparagi e cicoli dello chef.
Ma tutti i vini – davvero di gran pregio – hanno suscitato curiosità e interesse nel gruppo nutrito e allegro che è intervenuto creando un piacevole scambio tra produttori e osti (sempre accorto e discreta la presenza dei padroni di casa Stefano Giancotti e Rosaria Galdiero).
Si è chiuso con il Picolit – il piccolo e raro vitigno noto per il suo caratteristico grappolo spargolo dovuto all’aborto floreale – delle due cantine.
Ma ecco i piatti e gli abbinamenti:
Fresco antipasto, in perfetto equilibrio di consistenze. Delicato e al contempo deciso.
Millefoglie di Mozzarella e pesce bandiera. Abbinato al Colli orientali del Friuli Doc Vigneto Storico 2010 di Adriano Gigante e al Collio Bianco Doc 2010 Tenuta di Angoris. Bella gara tra i due. Piu’ imponente il primo del secondo che, tuttavia, non soccombe calando la carta di freschezza e originalità.
Sorprendenti le Orecchiette asparagi e cicoli: armonia di sensazioni vegetali e di rustiche succulenze di maiale. Abbinato al Colli Orientali del Friuli Doc Sauvignon 2010 di Adriano Gigante, minerale e seduttivo, e al Colli Orientali del Friuli Doc Spiule 2009 della Tenuta di Angoris, campione che convinto per il suo sviluppo in bocca e la capacità di accompagnare il piatto.
Tenera, quasi da mangiare al cucchiaio, la Guancia di manzo alla pizzaiola accompagnata dal gattò aperto. Abbinato al Colli Orientali del Friuli Doc Pignolo 2004 Adriano Gigante e al Colli Orientali del Friuli Doc Refosco 2009 Tenuta di Angoris. Il primo un vino maschio e il secondo gradevole, da manuale come Refosco.
Golosa la Crema bruciata al cioccolato bianco con salsa di frutti di bosco con Colli orientali del Friuli Picolit Docg 2006 Adriano Gigante e Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2007 Tenuta di Angoris, il primo più dolce del secondo. Entrambi da un fantastico vitigno che, in ragione della piccolissima produzione esistente e delle sue caratteristiche gusto olfattive (è sempre dolce e acido al punto giusto) è esaurito ancor prima di andar in commercio e collocato a prezzi a dir poco soddisfacenti.