Una grande partecipazione di pubblico e un grande entusiasmo dei produttori. Queste le prime impressioni di Aglianico e Aglianico al suo debutto. La location è collaudata: accogliente e provvista di tutto, con il bar, la sala con i banchi d’assaggio del vino e quelli di alcuni prodotti in abbinamento e lo spazio dove si degustano i piatti degli chef coinvolti, oltre che la grande sala dove mangiare la pizza del locale.
La kermesse dedicata al grande vitigno del Sud ha aperto ieri con un tutto esaurito: dall’Enolaboratorio sulle Piccole Vigne del Vulture ai banchi dei produttori. Sono centinaia le persone accorse che girano con bicchieri e piattini. Il sorriso trionfa tra gli appassionati dell’Aglianico, presentato ieri sera con una carrellata offerta dalla metà delle aziende di Campania, Basilicata, Abruzzo e Puglia che hanno aderito alla due giorni: circa 40. Stasera si prosegue con le altre. Altrettante.
Mentre il pubblico affolla la Fabbrica, in un angolo sottratto alla gente, va avanti imperterrita la diretta di Telecolore con la presenza di Luciano Pignataro e gli enologi che di questo vitigno, negli anni, hanno accumulato un’interessante esperienza. A loro il compito , con un taglio divulgativo accessibile a tuti, che a tratti si fa invitabilmente tecnico, racconatarla al pubblico dell’emittente e di Sky. Lo fanno fino a tarda sera Antonio Di Gruttola, Raffaele Inglese, Enzo Mercurio, Pietro Razzino, Lucio Mastroberardino e Fortunato Sebastiano, mentre si succedono i collegamenti dalla cucina. Ai fornelli Angelina Ceriello de I Curti di Santa Anastasia, Nello Razzano de La Locanda delle Donne Monache, Antonella Iandolo de La Maschera di Avellino e Giovanna Voria, dell’Agriturismo Corbella di Cicerale. Alla cena improvvisata per la chiusura della prima notte di lavori di Aglianico e Aglianico ho il piacere di assaggiare quello della sempre sorridente e garbata Giovanna Voria: “Gelatina di cinghiale al vino aglianico con crema di ceci di Cicerale, fiori di peperoncini ripieni, ceci neri, corbezzolo e crema di borraggine e zucca”. Si presenta come una delicata composizione autunnale ma ha in bocca il sapore intenso del Cilento.
Si continua stasera con gli enologi Fabio Mecca, Sergio Romano, Sergio Pappalardo, Antonio Pesce, Angelo Valentino e Pierpaolo Sirch e i piatti di Paolo Barrale del Marennà di Sorbo Serpico, di Angelo D’Amico del Barry’s di Montesrchio e di Francesco Rizzuti dell’Antica Osteria Marconi di Potenza.
Infine, due verticali su prenotazione: del Bocca di Lupo di Tormaresca e del Taurasi dei Feudi di San Gregorio.