Bravi, bravi bravi Paolo De Cristofaro, Raffaele del Franco e, ancora, Massimo Iannaccone e Diana Cataldo di Miriade & Partners, e i produttori che hanno voluto questa Anteprima del Taurasi 2007. La mia valutazion e personale dell’annta e la descrizione delle novità significative presentate sul sito di Luciano Pignataro (vai).
Il risultato conseguito dalla 2007Un’annata dall’andamento molto favorevole, come hanno avuto modo di dire la gran parte dei produttori. Partita in anticipo, complice un inverno mite una primavera e un’estate asciutta le cui temperature sono state moderate da escursioni termiche importanti (fino a 20 gradi centigradi). Cruciale il settembre con sporadiche rinfrescanti piogge poi sfociato in un mese ottobre caldo asciutto che ha consentito che l’uva arrivasse perfetta alla vendemmia, epoca che ha riservato notevoli sbalzi termici e qualche nevicata.
La valutazione dei tecnici, enologi e agronomi rappresentati da Massimo di Renzo e Vincenzo Mercurio:Per quanto riguarda l’andamento climatico, la 2007, ha raccolto 4/5, mentre dal punto di vista della sanità delle uve, vista la perfetta maturazione delle uve, 5/5.
La valutazione del panel di giornalisti/degustatori di settore, nazionali e internazionali, riuniti lo scorso sabato al castello di Taurasi: Per quanto riguarda la qualità media dei campioni degustati la valutazione si è attestata su un 3/5; mentre relativamente al potenziale evolutivo su un 4/5. Il che vuol dire che l’annata 2007 porta a casa una valutazione di 16/20.
Secondo questa nuova interpretazione, all’annata 2001 che, a quasi 10 anni dalla sua uscita si è mostrata in affanno e figlia di un’impostazione enologica datata, è stata oggetto di un riesame (12 i campioni) svoltosi venerdi’ pomeriggio presso la Cantina Villa Raiano, è stata attribuita una valutazione di 14/20.
La mia degustazione è andata avanti a bottiglie coperte. Questi gli appunti buttati giù.
Da 16 a 36: Taurasi 2007 in bottiglia
Tutti da intendersi alla vista come rubino, luminosi, di media consistenza e trasparenza eccetto che nei casi indicati.
16 Al naso: frutta matura (marasca e fragola) e qualche sentore come di fermentazione. Naso piuttosto sintonizzato sulla frutta, di scarsa complessità. Al gusto fresco e acceso appena da sospiro balsamico. Modesta la persistenza per questo campione di estrema disordinata giovinezza.
@@+ 68 BAMBINUTO
17 Rubino, dalla trama piuttosto fitta e non di speciale luminosità. Accende subito il mio interesse perché, al naso, invita a scandagliarlo con pazienza. Appena versato fa emergere solo una mineralità piuttosto accentuata, quasi di brodo di carne. E’ austero e profondo. In bocca, l’ingresso abbastanza morbido. Si porge con tanta buona materia. E’ ricco e polposo, piuttosto lungo. Ma il tratto minerale un po’ sgranato evidenziato al naso lo priva di un necessario scatto di eleganza.
@@@@- 84 CONTRADE DI TAURASI
18 Rubino, vivace, piuttosto concentrato. In evidenza al naso, note di sottobosco e lieve alito balsamico. Mentre si scalda, si sollevano note di tostato, di legno, che ne appesantiscono il profilo olfattivo sebbene una gradevole nota pepata e la percezione di una bella frutta fresca fa pensare a una buona materia prima. In bocca l’ingresso caratterizzato da una sferzante acidità e con qualche evidenza dei tratti del legno da digerire. Il tannino è ben lavorato, ma ancor in grande evidenza. Gli occorre tempo.
@@@ 79 TENUTA DEL CAVALIER PEPE OPERA MIA
19 Naso con un filo di vegetale e di speziatura in esubero che soverchiano una frutta prevalentemente a bacca rossa, fresca. E’ abbastanza elegante, forse un po’ segnato dal legno e da qualche sventagliata balsamica un po’ invadente. In bocca più interessante che al naso, per un tannino di razza e un finale sapido che convince. Quel sentore di legno in eccesso, si palesa ancora con ritorno vanigliato e finisce per penalizzarlo.
@@@++ 81 DI PRISCO
20 Profilo olfattivo profondo, dal timbro scuro. Abbastanza elegante. Emerge quasi subito una nota di fumo molto intrigante. Si distingue per un buon equilibrato in bocca. E’ ricco, con tanta buona materia. Gira bene, con durezze calibrate in giusta misura e un tannino fine ma presente. Belli i ritorni di frutta matura. Abbastanza lungo.
@@@@- 86 PIETRACUPA
21 Intenso al naso, con la frutta matura in evidenza quasi tendente al surmaturo su uno sfondo di spezie dolci. Nel complesso ha un profilo abbastanza elegante, antico. In bocca ha un ingresso saporoso segnato da un tocco di rabarbaro che si esprime in una chiusura un po’ amaricante. Il tannino, sufficientemente fine, segna il finale.
@@@@- 84 ANTICA HIRPINIA
22 Profondo con un tratto nero elegante. In evidenza delle discrete note di erbe officinali su uno sfondo frutta fresca (visciola). Un vino che si lascia leggere nella sua semplice eleganza e che ha un avvio di complessità. Sottobosco e foglie secche, l’evocazione della campagna irpina (resterà l’unico). La bocca piena, con un tannino di buona finezza da levigare ancora con il tempo. La sapidità caratterizza la chiusura, insieme a ritorni affumicati.
@@@@ 88 POLIPHEMO TECCE
23 Naso caratterizzato da un tratto di frutta matura o molto matura, quasi amarena in composta, ma anche sottobosco. Note di spezie dolci, appesantiscono l’olfatto. Sulla bocca non c’è nulla da dire. Buona la dinamica: gradevole la freschezza in ingresso cui subentra una certa ricchezza del frutto. Molto più convincente in bocca che al naso. Persistente.
@@@@ – 85 VIGNA ANDREA COLLI DI LAPIO
24 Rubino e luminoso, leggermente più concentrato del precedente. Profondo con una frutta matura scura in evidenza e un sospiro balsamico gradevole. Poi si fa piu’ aperto al naso svelando un buon frutto. In bocca è carnoso e equilibrato, forse troppo. Finale speziato.
@@@+ 80 VILLA RAIANO
25 Stuzzicante timbro nero, minerale. Di mirtillo e fiore di sambuco. Buona la rispondenza in bocca. Appare però compresso. Piace questo aspetto sobrio, un po’ scontroso che fa pensare a un necessario abbinamento. Saporoso, con un tannino vivace.
@@@ 78 BOCCELLA
26 Intenso, leggermente banale al naso. Troppe le note vanigliate, alcune quelle animali che gli tolgono eleganza. Perfino un tratto poco maturo. Un vino moderno, equilibrato, non di grande pienezza. La bocca penalizzata dal riproporsi della nota vanigliata. Un vino a cui sottrarre.
@@@ – 74 DONNACHIARA
27 Sobrio, compatto con note di caffè macinato di fresco di foglia di tabacco in evidenza. Non è gridata ma c’è un accenno di complessità. In bocca ha un ingresso piuttosto morbido ma poi non si impone al gusto. Vino ben fatto, ma senza una personalità definita. Discreta la lunghezza.
@@@ 78 ANTICO CASTELLO
28 Rubino, concentrato e fitto la trama alla vista. Prima esuberante al naso e poi più sulle sue. Appare discretamente complesso ed invitante (note di caffè, di balsamico oltre a un tono erbaceo di sottofondo). Un vino che strizza l’occhio al degustatore, la cui eleganza è penalizzata da un sentore di vanigliato di troppo. In bocca è saporoso, con un frutto nero polposo in evidenza, maturo ma croccante. Ma anche del finocchietto. Un vino ben fatto.
@@@ 80 FEUDI DI SAN GREGORIO
29 Naso segnato da un tratto di frutta surmatura, rossa, sfilacciato. Un pizzico di alcol punge al naso. In bocca più convincente per un corpo scarno e un finale gradevolmente amaro. Volevamo più eleganza visti alcuni spunti di equilibrio. Forse occorre nel tempo potrà acquisire una personalità che al momento si sottrae a un inquadramento chiaro.
@@@ 76 RADICI MASTROBERARDINO
30 Rubino, luminoso e abbastanza concentrato. Profilo olfattivo scuro e di rabarbaro, ma anche di vegetale cotto. In bocca troppo penalizzato da un legno non ancora digerito a dovere che copre il resto. Discreto, in compenso l’equilibrio e levigato il tannino. Si beve. Poca la non omologazione.
@@@ 78 TERRE IRPINE
31 Piuttosto intenso, ma ancora fine al naso. Olfatto sottolineato da note cioccolatose, di frutta surmatura. Copiosi i sospiri balsamici. In bocca ancora un po’ sbilanciato sulle durezze e decisamente penalizzato da un’astringenza che non ha contropartita nel corpo. Poteva dare di più in bocca, ma il legno ancora si fa sentire troppo.
@@@ – 74 COLLE DI SAN DOMENICO
32 Uno sbuffo alcolico sulle prime. Al naso convivono delle note verdi, di frutta fresca polposa, rossa, e un tono pepe bianco. Ha una sua eleganza discreta. In bocca semplice ma gustoso. Un esemplare fit: teso con dei muscoli ben definiti sotto. Può dare di più e lo si aspetterà.
@@@+ 80 URCIUOLO
33 Naso molto vanigliato e di cioccolato al latte. Intenso e piuttosto banale, quasi tropicale (papaya matura) ma anche con alcuni accenni di infuso alla menta. In bocca non convince per un timbro speziato un po’ marcato e per il tannino da risolversi.
@@@- 76 VIGNA VILLAE
34 Sulle prime una sventagliata vanigliata che svanisce alla svelta lasciando imporsi una frutta matura e un timbro pepato, che fa virare la percezione del suo profilo olfattivo verso una certa sobrietà. Mentre si ossigena suggerisce un odore di affumicato, come di focolare domestico. Ingresso lievemente troppo morbido, ma data la succosità che mostra poi e il tannino ben levigato, il suo equilibrio è tutto buono. Si fa bere. Peccato per il ritorno vanigliato.
@@@@ 83 GAGLIARDO COLLI DI CASTELFRANCI
35. Rubino, appena più fitto. Al naso sentori minerali grevi (brodo di pesce) e non piacevoli. Non se ne libera aspettandolo. Viene poi fuori una nota di di caffè. In bocca piuttosto squilibrato, con acidità e tannicità piuttosto marcate e comunque senza sponde utili.
@@ 68 – TERRE DEL PRINCIPATO/CANTINE DI TUFO- LA MARCA
36 Rubino, fitto, con scarsa luminosità. Aggredisce al naso con un sbuffo alcolico. Resta sintonizzato su un sentore di frutta surmatura. In bocca l’alcol è fuori misura. Il finale asciugante e il tannino amaro. Da riprovare.
@ 65 PASSIONE MASSERIA MURATA
Da 37 a 43 campioni di botte
37 Profondo caratterizzato da un profilo di frutta matura a bacca rossa (lampone, tra gli altri). Più interessante in bocca che al naso per un tratto dimesso ma vivace, diretto.
@@@ 76 ELMI
38 Al naso in buona evidenza una nota di caffè e cioccolato. Lieve sospiro alcolico. Nel complesso non elegante, ma ben confezionato. Equilibrato e piacevole. Si fa bere.
@@@ 78 SPALATRONE CANTINE RUSSO
39 Molto luminoso. Austero ed elegante. Al naso in evidenza una marasca appena matura, una lieve nota pepata e un tocco di rabarbaro. Ingresso morbido e corsa acida in bocca gradevole al punto giusto. Vibrante il finale un po’ tannico,che gli dà ancora carattere pur essendo assolutamente ben lavorato.
@@@@ 82 NERO NE IL CANCELLIERE
40 Le prime note fiorite (fiori appassiti). Si avvia a un certa complessità. Ma sia al naso, con una nota di pelle conciata, che in bocca pecca in misura. Le sensazioni sono slegate, e i toni di caffè sono poco fusi con il resto. Ugualmente per quanto riguarda le durezze, ancora marcate. Comunque sono discrete la pienezza di bocca e la lunghezza.
@@@+ 78 CORTECORBO
41 Rubino , buona trasparenza e luminosità. Il naso è elegante e ha una sua complessità con sentori di fiori secchi, sottobosco e di grafite. Tante cose al punto giusto e anche molte che fanno sperare in bene. In bocca è succoso, con una gradevole acidità che sostiene la beva e con tannino vellutato. Un bel campione di materica eleganza.
@@@@ 86 PRIMUM GUASTAFERRO
42 Rubino di discreta trasparenza. Al naso si palesa subito per una lieve pungenza al naso. L’olfatto è segnato da alcune note di frutta troppo matura e un timbro cupo che lo rendono poco netto e poco leggibile. La bocca si mostra in ordine, ma senza grande incisività. Il retrolfatto forse chiarisce i misteri di questo vino che deve ancora smaltire il legno.
@@@ 74 I CAPITANI
43 L’attacco olfattivo è leggermente greve, con sentori di colla di pesce, appena rinfrescati da un sospiro mentolato sullo sfondo indistinto di frutta. Recupera in bocca sfoderando un buon equilibrio, ma soprattutto un tannino lavorato bene. Abbastanza lungo con ricordi di sottobosco e ciliegia sottospirito.
@@@ + 76 LA MOLARA
Altre annate:
44 Naso di frutta matura, di more e mirtillo. Il timbro nero è confermato da una nota di chinotto. Un vino profondo, accattivante senza essere banale. E’ efficace in bocca, diretto: fresco al punto giusto, ricco ma senza note in sovraccarico. Il tannino è consolatorio. Tra i migliori degustati: ben calibrato.
@@@@ 88 CALAFE’ 2006
45 Naso incentrato su note di frutta molto matura e foglie secche. Manca un po’ di vivacità. L’ingresso è decisamente acido e il tannino non dei più levigati. Forse per questo ci piace, visto che questi aspetti li abbina a una buona materia di fondo e un certa sapidità che esce poco a poco. Finale appena segnato dal legno.
@@@@ 82 PERILLO 2006
46 Un vino tanto, “pacioccone” già al naso, dove il primo saluto è lievemente pungente. Sfumato questo, ti mette in riga invitandoti ad approfondire parlando di una certa sobrietà di fondo e originalità. La radice di liquirizia finora non era stata tra i riconoscimenti e ora c’è, insieme alla tanta buona frutta matura. In bocca è potente e anche fresco. Buono l’equilibrio. Il colpo di acceleratore gli manca, forse è presto.
@@@@ 86 VIGNA CINQUE QUERCE 2006
47 Molta frutta: nera e rossa, di incomprensibile eccessiva esuberante freschezza. Pecca in eleganza e non accenna alla complessità. In bocca ancora sbilanciato sulle durezze, e lievemente amaro sul finale. Da riprovare.
@@- 68 RISERVA COLLE DI SAN DOMENICO
48 Rubino, con riflessi granato e di buona trasperanza. Austero e profondo. Finalmente complesso, con un timbro di pepe nero, di fiori rossi appassiti e foglie secche ma anche, poi, di arancia rossa. Scopre un accenno di grafite e di sedano fresco. In bocca appare meno vivace, ma del resto ci è arrivato nel bicchiere senza accorgerci della annata. Invece si mostra slanciato in bocca, con buon equilibrio e polpa saporita e ritorni di sottobosco. Lungo e gradevolmente sapido.
@@@@+ 88 RADICI RISERVA 2005 MASTROBERARDINO
49 Rubino, piu’ concentrato. Al naso intenso e abbastanza profondo. In evidenza sentori vanigliati su uno sfondo agrumato gradevole e intrigante. Poi vengono fuori delle note di caffè e cacao. In bocca c’è una corrispondenza nei toni più omologanti che lo penalizza. Eppure della buona materia c’è. Immancabilmente torna la vaniglia e l’idea di un vino a cui “togliere”, dare più immediatezza.
@@@ 80 PIANO DI MONTEVERGINE RISERVA 2004 FEUDI
50 Molto chiuso. Siamo arrivati alla 2003 e non ce ne siamo accorti. Lo aspettiamo nel bicchiere visto che non parla. Poi esce fuori la sua complessità, molto lentamente. Prima una nota di china, un tocco di freschezza agrumata (scorza di arancia) su uno sfondo, però, di frutta quasi surmatura. Non è finita, occorre ancora tempo. Infine mi convince per il timbro minerale e un sospiro etereo. In bocca è meglio ancora: buona frutta polposa, tannini vellutati e bell’equilibrio. Penso possa avere una lunga vita. E visto che è figlio di un’annata caldissima davvero è una sorpresa.
@@@@+ 88 RISERVA 2003 DI MEO
Legenda
@=65
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