Dal 2004 i fratelli Sara e Luca Carbone continuano la tradizione di famiglia a Melfi, tra le Contrade Piani dell’Incoronata, Montelapis e Braide, con lo slancio nuovo che punta alla qualità sui terreni acquistati dal padre Vittorio insieme al fratello Enzo alla inizi anni Settanta come seconda attività. Il cuore pulsante della azienda è nel centro storico di Melfi, ad un passo dal magnifico castello di Federico II di Svevia che domina l’abitato. Qui, su via Nitti, all’interno di un cortile, si affaccia il punto vendita con saletta degustazione.
Terra dei Fuochi 2007 Aglianico del Vulture doc
Un vino per tutti i giorni e per la tavola, ma anche per le occasioni da sottolineare. Lungi dall’essere il base della azienda, Terra dei Fuochi ha il suo perché nella ricerca della bevibilità, pur con una personalità ben definita. E’ rubino e materico. Al naso, oltre alla nota di frutti scuri, tra cui mirtillo e marasca, un sentore di affumicato che quasi ricorda un focolare domestico. In bocca ha un ingresso deciso e poi si espande sospinto dalla freschezza che gioca con la pienezza del frutto. Chiude asciutto con i tannini in buon equilibrio e lungo.
400 some 2006 Aglianico del Vulture doc
Il vino è rubino con un’unghia granato, consistente e dalla trama fitta e impenetrabile. Spinge sulla frutta, per la gran parte a bacca nera, e sulla mineralità proponendo sentori di grafite, oltre che di tabacco e terra bruciata.
Un vino espressivo e originale che ha carattere da vendere, un vino che, mi confessa Luca, la sorella Sara ama particolarmente. “Che donna – dico io – se è innamorata di un vino di questa personalità!”.
Stupor Mundi 2006 Aglianico del Vulture doc
Impenetrabile eppure luminoso, Stupor Mundi si mostra profondo e complesso. In bella evidenza, al naso, note di frutta a bacca nera, tra cui una marasca matura e polposa e carrube su cui emergono stuzzicanti sentori di pepe nero. In bocca spezie e frutta si fondono in questo bicchiere che alla potenza e polposità del frutto coniuga l’eleganza. E’ lungo e dai tannini vellutati. La passione di Luca Carbone.
Fiano 2009 Basilicata igt
La prima annata di questa etichetta è stata il 2008. Il vino è paglierino con riflessi dorati, cristallino. Al naso evidenzia note di frutta matura e di frutta secca, su un sottofondo minerale. In bocca il vino è abbastanza caldo, affianca alla acidità che gli regala la necessaria attitudine alla beva sensazioni di cedro candito e ananas matura.
Foto (Monica Piscitelli): fantastico Acquasale con cime di rapa, uovo di gallina e chips di Senise di Francesco Rizzuti