Coltivata e lavorata nella fascia pedemontana del Massiccio del Matese la Lenticchia di Valle Agricola (Caserta) rientra da alcuni anni nella mappatura dei Prodotti Tipici e Tradizionali del Se-Sirca regionale. Seminate a novembre insieme al grano, e raccolte a luglio, le Lenticchie crescono su piante alte circa 40 centimetri (due, i semi per baccello) senza alcun ricorso a irrigazione, concimi e antiparassitari. Una volta tagliate, le piante sono messe a essiccare in pieno sole per una settimana, battute a mano con un bastone di legno per liberare dal baccello i semi che vengono puliti e lavati e ancora essiccati per due o tre giorni per poi essere conservati in contenitori di vetro o bottiglie di plastica. La ricetta tradizionale le vede semplicemente preparate a zuppa con le patate, mi raccontano il sindaco di Valle Agricola Fernando Pezza e il signor Armando D’Amico, uno dei rappresentanti delle 30 famiglie che ne producono poco più di tre chili ciascuna. “Non ci sono Lenticchie da vendere” mi dicono. “Niente zampone con il prodotto di Valle Agricola, allora, quest’anno!” penso. Ma il prossimo. Con l’aiuto della rete Slow Food che le ha presentate a Terra Felix, magari si. Racconto di legumi e lenticchie sul sito di Luciano Pignataro (vai).
Monicotterate – Cenone di Capodanno con le Lenticchie
Foto (Monica Piscitelli): In primo piano: le lenticchie di Valle Agricola. Poi in senso orario: il fagiolo Zampognaro, le Cicerchie Flegree, il Fagiolo di San Lupo, i Fagioli di Controne e i Ceci di Cicerale.
Auguri di un anno sensazionale e che ci restituisca il gusto per le cose semplici, che ci dia il tempo di soffermarci a scoprire i colori e i sapori dei legumi dimenticati e di tutti gli altri. m.p.