E’ facile a dirsi Campania, o Caserta. Diossina e mozzarella. Hanno passato un “brutto quarto d’ora” i produttori dell’oro bianco poco meno di un anno fa, specie a causa della difficoltà di far arrivare informazioni corrette al mondo degli amanti della mozzarella. Una delle informazioni è quella che la mozzarella campana ha almeno due territori d’elezione, il casertano e il salernitano. E che nell’ambito della prima si può distinguere ancora. L’Alto casertano è un territorio molto interessante e con tante potenzialità, tanti prodotti e produttori. Pochi mesi fa è nata a nuova condotta Slow Food Massico e Roccamonfina. Mentre Giuseppe Orefice la conduce per mano a percorrere i suoi primi passi è già evidente che la sua azione insisterà su un territorio dove sembra si va muovendo qualcosa. Ne avevo parlato in occasione del seminario dedicato al Falerno (qui e qui) . La grande eredità vitivinicola e agricola di questo pezzo di terra non lontano dal Lazio comincia “a pesare” troppo per essere ignorata.
Monicotterate – Condotta Slow Food Massico e Roccamonfina: l’intervista a Giuseppe Orefice
Di prodotti e progetti ho parlato con il fiduciario della neonata condotta rientrato da pochi giorni da Bra. Nella certezza che Slow Food possa essere uno degli agenti di sviluppo di questa filiera virtuosa agroalimentare che fa capolino tra il Massico e il vulcano di Roccamonfina. L’intervista sul sito di Luciano Pignataro (vai) che ringrazio come sempre per l’ospitalità.