Dalla vendemmia 2008 è in commercio il Terra del Gragnano, l’evoluzione del prodotto base. In realtà una versione originaria. Nasceva in effetti così storicamente questo rosso frizzante: rifermentato in bottiglia.
Stasera che vado anche io di lasagna per salutare il Carnevale prima di trovarmi il capo cosparso di cenere senza aver messo sotto i denti un pezzo di questo piatto delizioso del quale questo sito ha dato ampia e dolorosa documentazione, ho deciso di portarla con me a cena da cari amici. Al gusto la nota speziata avvertita al naso fa correre il pensiero all’Aglianico e dà la precisa evidenza che il vino è, si, frizzantino, ma non “sciocco”. Ne racconto sul sito di Luciano Pignataro (qui).
Oltre all’ottima lasagna che è stata perfetta con questo Gragnano, ho concluso il Carnevale con un altro classico: le “chiacchiere” con il sanguinaccio della gastronomia “Augustus” di Via Toledo (Napoli), leggere e non troppo dolci le prime e piacevolmente ricco in cacao fondente il secondo. E adesso: ciao Carnevale. Si inizia il tempo di magro. m.p.